L’indiscrezione di Dagospia, Padoan imbarazzato da Renzi
Dagospia.com è sicuro: Pier Carlo Padoan è palesemente in imbarazzo per il modo in cui viene gestita la situazione economica da Matteo Renzi. Un mero passacarte, Padoan. Una tesi pesante quella di Dagospia, soprattutto alla luce del cv dell’attuale Ministro dell’Economia e delle Finanze: esponente di spicco Ocse e Fmi.
La crisi greca certificherebbe il ruolo di secondo piano del super Ministro Padoan. O meglio, i suoi silenzi circa la crisi ed il ruolo dell’Unione Europea. “Ogni volta che Renzi straparlava sulle tragiche vicende greco-europee, a Pier Carlo venivano certi dolorosi stranguglioni allo stomaco che neppure le sconfitte della Roma di Totti all’Olimpico gli procurano”, scrive Dagospia, prendendo come fonte ambienti vicino Viale XX Settembre.
Padoan serviva a questo, secondo Dagospia: mettere una mano salvatrice lì dove Renzi non arrivava. Eppure la politica economica e non solo oggi parte da Palazzo Chigi. Anche la politica del lavoro (si veda il Jobs Act), le riforme costituzionali (nuovo Titolo V parte II della Costituzione, legge elettorale, nuovo Senato), addirittura le riforme della politica ambientale e forestale, nascono a Piazza Colonna. Padoan, quindi, da super Ministro sembrerebbe ridotto ad un ruolo subalterno. E’ un po’ il destino degli inquilini del Mef degli ultimi 20 anni. I dicasteri economici sono stati super potenziati a discapito degli altri (Ciampi e Padoa-Schioppa con Prodi, Tremonti con Berlusconi, Saccomanni con Letta e Monti con sé stesso a Palazzo Chigi), ma nonostante questo politica internazionale ed economica spesso sono carte del premier. Niente da fare, un pugno di mosche in mano. Troppo poco quello fatto per le potenzialità messe in atto. A meno di una possibile svolta. Possibile ma praticamente improbabile.
Daniele Errera