Assemblea Pd, Renzi: “Via l’Imu nel 2016” “Se la sinistra si sposta più in là, si perde”
Inizia con l’inno di Mameli l’assemblea nazionale del Partito democratico all’Expo, in prima fila Renzi, Orfini, Serracchiani e Guerini a cantare. Da qui il premier e segretario, dopo essere stato presentato dal presidente Orfini, ha cominciato a parlare, toccando tutti i temi, dalla politica economica all’immigrazione, dalle riforme costituzionali al ruolo del Pd in Italia. il primo ringraziamento è andato al sindaco di Milano Giuliano Pisapia.
Assemblea Pd, Renzi: “Riforme sbloccate, ora salto di qualità”
“La politica sembrava imbambolata e ferma, sembrava impossibile che riuscisse a mostrare il volto della decisione e invece in sette mesi abbiamo deciso perché la politica che non decide non fa il suo mestiere”. Sono alcune delle prime frasi di Matteo Renzi, che si è dedicato alla situazione della politica italiana: “Sette mesi fa eravamo preoccupati che le riforme potessero essere bloccate nella palude: non sono qui a dirvi che sono state sbloccate ma che grazie a quelle riforme l’economia si è rimessa in moto e adesso è il momento di fare il salto di qualità e siamo in grado di farlo”. Per il fiorentino il Paese è ripartito grazie “ai deputati e senatori in un arco di tempo abbastanza limitato”: “Lo dimostrano i numeri crudi di questi giorni e delle ultime ore sono spesso oscurati dalla grancassa del disfattismo cosmico”.
Renzi risponde a chi sostiene che il Pd sia in crisi: “l’unica spiegazione è il caldo” e per risolverla “o si usa l’aria condizionata o si fa politica”. “Dobbiamo occuparci dell’Italia”
“Discutiamo ma poi la politica deve decidere”
“La politica che non decide è la politica che non fa il suo mestiere. Noi siamo per discutere e dialogare fino in fondo, ma se la politica non decide non siamo più noi stessi”. Ha continuato Renzi all’assemblea, ribadendo il merito del Pd nelle decisioni prese, “degno di onore e orgoglio”: “Questo lavoro è frutto dell’azione del Pd e dei suoi alleati”. Così ha poi elencato i dati economici positivi, che “non dipenderebbero da fattori esterni”.
“Credevamo nel Nazareno”
Renzi è tornato anche sul Patto del Largo del Nazareno: “Se per eleggere Mattarella qualche forza ha inteso venire meno ai propri accordi sulle riforme sappia che rifaremmo una, dieci, cento volte la stessa scelta. Credevamo al patto del Nazareno per quel che c’era dentro non per quello che qualche vecchia gloria del fantasy della politica aveva immaginato potevamo inserirci”. Rivendica anche la buona riuscita “dell’operazione Mattarella”: Nella scorsa assemblea qualcuno accusò la segreteria e il segretario di aver fatto un patto con Berlusconi. Ho detto che non avremmo permesso a Berlusconi di fare il king maker dell’elezione del presidente della Repubblica. Lo abbiamo fatto
“Prima si perdeva di più”
Poi è venuto il momento della minoranza e dei nostalgici della vecchia sinistra: “Chi oggi immagina di vincere la sfida spostando la sinistra un po’ più in là perde in tutto il mondo”. Non si tratta di discutere «dell’utilitarismo della vittoria ma cosa significa difendere i valori della sinistra». Un tempo si perdeva molto di più, ora Renzi non accetta critiche se si è “perso qualche comune”
I tre avversari: “Consideriamo i nemici per quello che sono”
L’affondo più duro è per “il populismo dei cinque stelle”, “per la sinistra improbabile” e “per la destra becera della Lega Nord”. Di Grillo ha criticato la sua opinione su Expo e l’ultima intervista sul Financial Times: “parla del dramma, della crisi greca e dei problemi dell’Italia, spiegandoli da un golf club”. Anche se il leader dei cinque stelle è “accompagnato da bravi ragazzi, Fico e Di Maio, che senza i nostri voti non sarebbero dove sono. Ma noi vogliamo aiutarli, con generosità istituzionale, per farli crescere. Sono persone per bene e sono anche liberi di votare ma se non votano il nome che vuole Casaleggio devono votare una seconda volta”.
Sull’Europa, ormai considerata “una matrigna”
“Dobbiamo anche avere il coraggio di dire che questa Europa così com’è non va”. Renzi ha toccato anche il rapporto tra Italia e Ue, molto caldo negli ultimi giorni: “L’Europa è considerata ormai matrigna”. “Per troppo tempo abbiamo raccontato troppe falsità sul rapporto Italia-Europa. Siamo fra i contribuenti più forti dopo Germania e Francia. Noi siamo una colonna portante dell’Europa non lo zimbello . L’Italia è debole solo nel racconto auto flagellante di se stessa”.
Rivoluzione del fisco?
E poi infine un Renzi, che vuole tutti i titoli dei giornali, in versione Berlusconi: “Dal 2016 via l’Imu sulla prima casa”. “Se continueremo a tenere in pista il cantiere delle riforme, come credo, nel 2016 faremo una sforbiciata delle tasse che proseguirà nel 2017-18 in maniera puntuale – ha aggiunto il premier – Per 5 anni avremo un impegno di riduzione delle tasse che non ha paragoni nella storia repubblicana di questo paese. Una rivoluzione copernicana, senza aumentare il debito”. Per lanciare il messaggio che il Pd non è più il partito delle tasse.
Taglio Imu, le reazioni
“Renzi fa pagare ai più deboli il taglio dell’Imu”. Dura la reazione di Stefano Fassina, ex PD, dinanzi alla proposta del premier di abolire la tassazione sulla prima casa.
#Renzi disperato fa pagare ai più deboli il taglio dell’ #Imu. Paghino invece le case di maggior valore http://t.co/sx9Dp8Of6I #AssembleaPD
— Stefano Fassina (@StefanoFassina) 18 Luglio 2015
Soddisfatto invece il presidente di Coldiretti Roberto Moncalvo, che considera un fatto positivo l’impegno di Renzi a proposito dell’Imu agricola, ricompresa nel taglio della tassazione proposto dal premier. Ironico l’ex PD – nonché ex leader dell’UDC – Marco Follini, che su twitter commenta così:
#Renzi: dal 2016 via l’#Imu. Non mi ricordo dove l’ho già sentita…
— Marco Follini (@MarcoFollini) 18 Luglio 2015
Oscar Giannino invece parla di bluff, perché “l’abolizione dell’IMU è stata già decisa con l’introduzione della local tax:
#Tasse.1) Molto bene,il premier ha promesso in 2016 di abolire #IMU. Una NON notizia: è già deciso con #ANCI perché che arriva #localtax
— Oscar Giannino (@OGiannino) 18 Luglio 2015
Di “annuncite” parla invece il forzista Renato Brunetta: “finora le tasse le ha solo aumentate, la sua credibilità quindi è sotto zero”.