Rosy Bindi a gamba tesa su ‘Mafia Capitale’
Rosy Bindi, come confermato dal caso ‘impresentabili’ scoppiato a pochi giorni dalle elezioni regionali, non teme le polemiche. Anche questa volta la Presidente della Commissione Antimafia ha scelto un tema caldo per esercitare il suo ruolo: ‘Mafia Capitale’. La proposta di Bindi sul caso Roma: “una terza via tra il commissariamento e lasciare tutto come sta, tra scioglimento e non: potrebbe essere un tutoraggio dello Stato, un’assistenza. Serve una fase di accompagnamento temporaneo per il ripristino dell’amministrazione e della legalità che non privi il comune di una guida politica, ma la rafforzi”. Bindi ha anche sollecitato “strumenti straordinari sotto forma di decreti legge per introdurre gli strumenti per affrontare le difficoltà di Comuni molto grandi non da sciogliere o infiltrati solo in parte”.
Proteste del M5S
Nel corso della seduta c’è stato solo l’intervento della stessa Bindi che non dato ad altri, come Giarrusso del M5S che aveva chiesto di intervenire, la possibilità di parlare. A breve la stessa Commissione audirà il Prefetto di Roma sempre per le vicende collegate a ‘Mafia Capitale’.
Malumori della maggioranza verso Presidente Bindi
Nel Pd crescono intanto i malumori per la gestione della Commissione Antimafia. Le proteste trapelate degli esponenti democratici hanno fatto si che vi fossero solo le comunicazioni della presidente. “Non capisco ha dichiarato Stefano Esposito – perché anticipare i tempi senza aspettare Gabrielli. Così si da solo fiato alle trombe della becera propaganda del M5S”.
