Piano tasse Renzi, l’Ue non si sbilancia: “Esamineremo proposte”
La rivoluzione copernicana del piano tasse Renzi non ha ancora mosso i primi passi nel mondo del concreto ma fa già parlare e discutere. Alle critiche venate di scetticismo delle opposizioni arrivate dall’attimo successivo all’annuncio del premier durante l’ultima assemblea del Pd, hanno fatto seguito i pareri di più e meno esperti in materia. E sono arrivate anche le prime parole del commissario europeo Pierre Moscovici che confermano la cautela dell’Ue sulla delicata questione.
Moscovici: “Esamineremo proposte governo italiano”
L’Italia avrebbe chiesto all’Ue di accedere alla flessibilità per poter condurre in porto il piano tasse Renzi. Il commissario europeo agli affari economici assicura: “Esamineremo le cose in funzione di quello che presenterà il Governo italiano e del quadro di regole europee”. Tuttavia, sottolinea: “È presto per una reazione dettagliata, non c’è stato scambio con il Governo italiano”.
Nessun ulteriore sconto sulla flessibilità
La Commissione Ue ha già fatto sapere che all’Italia non verrà concesso nessun ulteriore sconto sulla flessibilità. Lo sconto c’è già stato: 6 miliardi di euro nel 2014 sulla base del dettagliato piano di riforme presentato dal ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan. L’Ue ha le sue regole e quindi il taglio delle tasse su prima casa e imprese e le altre misure fiscali a favore di dipendenti e pensionati dovranno arrivare al di sotto del tetto del deficit.
Il commissario Ue conferma linea dell’Europa
In linea con quanto già accaduto nel 2014, Moscovici ha confermato: “Un Paese che si trova nel braccio preventivo del patto di Stabilità e che investe deve essere incoraggiato, un Paese che fa riforme strutturali può ottenere più tempo e deve essere incoraggiato e infine bisogna tenere conto del ciclo economico e che quindi gli sforzi richiesti non sono gli stessi”.
Padoan aveva auspicato nuove concessioni da parte del’Ue
Una battuta d’arresto alle ambizioni dello stesso Padoan che pochi giorni fa aveva ammesso di puntare su nuove concessioni sul deficit da parte dell’Unione europea per attuare il piano tasse Renzi.