Spending review e sanità, Ministro Lorenzin: risparmi restino al servizio sanitario
All’annuncio del premier per una diminuzione graduale delle tasse nei prossimi anni hanno fatto seguito le parole di Yoram Gutgeld con cui ha spiegato che parte dei 10 miliardi da recuperare dovranno arrivare dai tagli alla sanità.
Gutgeld, commissario alla revisione della spesa, ha affermato: “Ci sono ospedali che hanno squilibri nella gestione economica di decine di milioni, dovremo intervenire”.
L’altro punto su cui intervenire riguarda le “differenze importanti tra Regioni e all’interno di singole regioni nelle prescrizioni di esami clinici”.
Intervento ministro Sanità Lorenzin
“A me va benissimo la spending. E va benissimo utilizzare le risorse per coprire i buchi che abbiamo nella ricerca, per rendere disponibili a tutti i nuovi farmaci salvavita, e per sbloccare il turn over. Il recupero di risorse e l’equilibrio di bilancio dato dalla maggiore produttività avrebbe anche delle ricadute sulle imposte. Penso al possibile abbassamento delle super aliquote Irpef delle regioni che pesano sulle buste paga di tanti cittadini”. Il ministro della Salute Beatrice Lorenzin, in un’ intervista a Repubblica, dice sì alla spending ma ribadisce che i risparmi dovranno restare in buona parte al Servizio sanitario.
Lorenzin torna a negare i tagli lineari, “anche perché non c’è più niente da tagliare”. I 10 miliardi in 5 anni, spiega, “non vengono tolti dal fondo sanitario nazionale che ha già dato in questi ultimi anni. C’è invece la possibilità di recuperare risorse grazie a una maggiore efficienza e a una nuova organizzazione. Si calcola una cifra intorno ai 30 miliardi ma se riusciamo a trovarne 10 mi accontento”.
Le risorse saranno recuperate “rafforzando la medicina territoriale. Portando i pazienti in ospedale solo quando necessario, ovvero per i momenti acuti della malattia. Razionalizzando la spesa per la medicina difensiva che costa 13 miliardi l’ anno. Sono quei casi in cui il medico per evitare contenziosi legali con i pazienti, ricorre a un eccesso di prescrizioni”.