Azzollini, il Pd criticato dai democratici
Voto del Senato contro la richiesta di arresto per il senatore Azzollini: continua il dibattito e le voci critiche sull’accaduto. Secondo il senatore del Pd Felice Casson sul caso Azzollini i democratici hanno fatto una “figura pessima, e tra l’altro preannunciata”.
“Circolava da giorni – spiega Casson – che, col voto segreto, Azzollini ce l’avrebbe fatta. Per due ragioni: stanchezza e fastidio verso la magistratura che arresta, voglia di tutelare la casta”. Intervistato da Repubblica definisce la scelta di lasciare la libertà di coscienza “un errore giuridico, politico e sociale”.
“Giuridicamente tutti i senatori Pd della Giunta avevano negato il fumus persecutionis. Politicamente è un errore madornale in un momento di tensioni laceranti tra i partiti. Socialmente nessuno, nelle nostre città, capisce il no agli arresti domiciliari per Azzollini”, spiega il senatore Pd che afferma di aver ricevuto “moltissime” email di protesta dopo il voto. Entrando nel merito, “bisognerebbe leggere le carte davvero”. A due dei senatori “che hanno definito debole la richiesta di arresto – racconta – ho chiesto se conoscevano le accuse e hanno fatto scena muta”.
Azzollini, Boccia: “Politica ha deciso di girarsi dall’altra parte”
“Là c’è una bancarotta da mezzo miliardo su cui Procura e Tribunale hanno fatto un ottimo lavoro. Anzi, chiedendo il fallimento nel 2013 hanno evitato che il buco diventasse ancora più grande. Io non auguro la galera a nessuno e con Azzollini ho rapporti persino cordiali, ma la politica ancora una volta ha deciso di girarsi dall’altra parte. I senatori del Pd si assumono una grossa responsabilità davanti all’opinione pubblica, specialmente perchè sembra che qualche garantista interessato, salvando Azzollini, voglia screditare tutta l’inchiesta di Trani”. Così Francesco Boccia, deputato del Pd e presidente della commissione Bilancio della Camera, in un’intervista a Il Fatto Quotidiano.