Rai, Campo Dall’Orto è il Direttore generale di Viale Mazzini
Antonio Campo Dall’Orto è stato nominato dal Consiglio di Amministrazione Direttore Generale della Rai. La decisione sarà ratificata questa sera dall’assemblea dei soci. Da alcuni giorni il nome di Campo Dall’Orto veniva data come principale opzione anche il gradimento e l’apprezzamento nei confronti del manager del premier Renzi. Campo Dall’Orto ha diretto sia Mtv Italia che La7.
L’indicazione del Direttore Generale segue la nomina a presidente Rai di Monica Maggioni.
L’accordo bipartisan per arrivare alla Maggioni
Il nome della Maggioni è il frutto di un accordo tra Renzi e Berlusconi atto ad evitare l’empasse in Vigilanza con la minoranza Pd. Il direttore di Rai News 24, pur essendo nella rosa dei renziani, non era infatti la prima scelta del premier. I sottosegretari Luca Lotti e Antonello Giacomelli puntavano infatti su altri profili: Simona Ercolani ad esempio, da molti renziani considerata il astro nascente del settore televisivo; ma anche Antonella Mansi o Marcella Pascucci, vicepresidente e direttore generale in Confindustria.
Renzi: “Ci hanno costretti a rinviare varo riforma”
Un accordo di fatto generato dall’ostruzionismo delle opposizioni e della minoranza Pd sulla riforma della governance di Viale Mazzini. Proprio alle opposizioni e alla minoranza del proprio partito, Matteo Renzi risponde: “Quelli che adesso mi accusano si sono voluti tenere la Gasparri che prevede siano i gruppi parlamentari e dunque i partiti a scegliere i membri del Cda. E questo è successo. Io ero l’unico che voleva un altro sistema di nomina, ma ci hanno costretti a rinviare il varo della riforma”.
Varo della riforma che potrà consentire al nuovo direttore generale, come garantiscono i renziani, di comandare da amministratore delegato dell’azienda. Un ruolo che metterebbe in secondo piano quelli del Consiglio di amministrazione e della presidenza Rai.
Dall’Orto sempre presente alla Leopolda
Antonio Campo Dall’Orto è un fedelissimo del premier Matteo Renzi: sempre presente alla Leopolda. Il manager può vantare un passato da direttore di rete a La7, prima dell’era Telecom, e ad Mtv, ma ha anche fatto parte del Cda di Poste italiane. A La7 non ha lasciato un buon ricordo: 103,6 milioni di rosso nel 2007; 104 nell’anno successivo.
“Io mi concentro sempre sul domani”
Dall’Orto in merito ai dati negativi della sua gestione, con la successiva il passivo venne subito quasi dimezzato, non ha mai rilasciato commenti. Piuttosto ha sempre affermato con sicurezza: “Io mi concentro sempre sul domani”. E allora eccolo andarsene alla Viacom, società cui fa capo il marchio originale Mtv.
Veltroni, Letta e adesso Renzi
Lavorando con gli americani, Dall’Orto certifica l’internazionalità del proprio profilo personale. Forte di questa, continua ad imbastire rapporti con la politica italiana: si avvicina prima ad Enrico Letta partecipando alla convention VeDrò; e poi a Matteo Renzi partecipando ad uno spot per le primarie. Qualche anno prima era stato vicinissimo a Walter Veltroni.
Ma prima Berlusconi
Quasi 51enne, Dall’Orto è laureato in Economia. Nel ’92 è stato vicedirettore di Canale 5. In seguito venne selezionato insieme ad altri dieci per diventare stretto collaboratore di Silvio Berlusconi. Un sogno, quest’ultimo, che il manager rinunciò a vedere realizzato. Ora, dopo il flop a La7 e gli anni ad Mtv, Dall’Orto è pronto a riavvicinarsi al mondo della televisione con un nuovo ruolo: direttore generale Rai.
Monti ringrazia Tarantola e Gubitosi
Maggioni e, forse, Dall’Orto succederanno a Annamaria Tarantola e Luigi Gubitosi, presidente e direttore generale nominati nel 2012 da Mario Monti. L’allora premier ha così ringraziato i due: “Auspico che il percorso da voi avviato con una gestione rigorosa, sempre più sensibile alle esigenze di un’Italia aperta al mondo, sempre meno sensibile alle esigenze dei partiti, venga proseguito con successo”.
“Maggioni garanzia serio impegno”
Sulla nuova presidente Rai, Monti ha aggiunto: “La nomina di Monica Maggioni alla presidenza è la migliore garanzia di un serio e vigoroso impegno in questa direzione, che dovrà venire assecondato da un direttore generale adeguato alla sfida”.