La CGIL perde 700 mila iscritti, quasi nessun disoccupato tra gli aderenti.
E’ cosa risaputa e non stupisce più di tanto probabilmente, ma ora arrivano i dati.
Da un report interno della CGIL aggiornato al 1 luglio, e ripreso da Repubblica , emerge il crollo degli aderenti al principale sindacato italiano. -700 mila dal 2014, ovvero il 13% circa.
Un calo che colpisce tutte le categorie e cambia il panorama interno del sindacato di Susanna Camusso.
CGIL: i pensionati sono più del 50%
Già poco tempo fa uno studio di Tito Boeri, Agar Brugiavini e Lars Calmfors mostrò che tra gli iscritti di Cgil, Cisl e Uil quasi il 50 per cento era un pensionato. E gli under 34 erano già meno del 10%.
Oggi nella CGIL i lavoratori sono 2.185.099 contro 2.644.83 pensionati, anch’essi comunque in calo di 80 mila unità. Il sorpasso è avvenuto, insomma.
Se guardiamo alle categorie quella che perde più aderenti è quella dei precari, -48,8%, a seguire intorno il 20% gli edili, il commercio, l’agricoltura.
Chi resiste meglio è la FIOM, l’ala dura e pura della CGIL, che perde il 12,5%, ma soprattutto, appunto i pensionato dello SPI, -3% circa.
Quello che stupisce soprattutto è il basso numero, quasi nullo, di disoccupati: solo 8 mila su circa 5 milioni di iscritti, meno della metà dei 14 mila del 2014.
La difesa della CGIL: “Sono dati parziali, e stiamo cambiando paradigma”
La CGIL si difende osservando che il confronto andrebbe fatto con il giugno del 2014, e che rimane ancora tutto l’autunno per iscriversi, e in effetti rispetto al 1 luglio 2014 il calo di iscritti è “solo” di 100 mila, che però diventano 200 mila se il confronto è con il 2013.
Il declino non è di oggi ed è evidente, e Baseotto della segreteria CGIL ammette che certo anche il sindacato di Susanna Camusso deve confrontare con i profondi mutamenti della società e del mondo del lavoro, in cui però, afferma, deve cambiare l’impostazione, anzi deve rovesciarsi, dalla flessibilità e deregolamentazione si deve passare agli investimenti pubblici.
Non sono musica per le orecchie del governo.