Riforme: Italicum, si tratta ad oltranza

Pubblicato il 10 Settembre 2015 alle 23:31 Autore: Andrea Turco
sguardo intenso tra ministro riforme boschi e premier renzi

Riforme: Italicum, si tratta ad oltranza

La strada che porta all’approvazione dell’Italicum sarà lunga e costellata di riunioni che si susseguiranno ogni giorno. O almeno, da oggi fino a martedì prossimo. A confermarlo è il capogruppo del Pd a Palazzo Madama Luigi Zanda. “Quello di oggi è stato un primo incontro, di carattere istituzionale. Ci sentiremo tutti i giorni fino a martedì, quando in commissione al Senato ci sarà l’esame degli emendamenti al testo di riforma”. Le divergenze tra renziani e minoranza Pd sono ancora lì sul tavolo ma il ministro delle Riforme Maria Elena Boschi ostenta ottimismo: “Lavoriamo ad una soluzione che sia condivisa tra Camera e Senato, perchè ovviamente ci auguriamo che questa sia la lettura definitiva”.

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Boschi segue il dettame proveniente da Palazzo Chigi, parlare sì, modifiche sostanziali no. Tradotto: il Senato non sarà più elettivo. E pazienza se l’ex segretario Pier Luigi Bersani ha minacciato di “votare secondo coscienza”. I numeri, almeno secondo quanto afferma Debora Serracchiani ai microfoni di Agorà Estate, “ci sono e ci saranno”. Il governo per ora non pensa minimamente a mettere la fiducia sul ddl: “Non esiste al mondo che si possa mettere la fiducia su un articolo della Costituzione, nemmeno in Azerbaigian” afferma il sottosegretario Luciano Pizzetti.

Eppure le parole di oggi del segretario Udc, Lorenzo Cesa, suonano sinistre: “Al Senato la riforma dobbiamo farla e invece dobbiamo chiedere al segretario del Pd e premier una rivisitazione minima della legge elettorale e l’istituzione di una cabina di regia per l’utilizzo dei fondi europei al sud”. Le istanze dei centristi potrebbero amalgamarsi con quelle della minoranza Pd che continua a chiedere l’elettività dei senatori e la modifica in toto dell’articolo 2, ritenuto intoccabile dai renziani.

E allora in soccorso del premier potrebbero arrivare le truppe cammellate di Verdini ma anche alcuni senatori azzurri, pronti a votare con la maggioranza di governo, complice anche l’assenza di Silvio Berlusconi.

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L'autore: Andrea Turco

Classe 1986, dopo alcune esperienze presso le redazioni di Radio Italia, Libero Quotidiano e OmniMilano approda a Termometro Politico.. Dal gennaio 2014 collabora con il portale d'informazione Smartweek. Su Twitter è @andreaturcomi
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