Riforma del Senato: stop dell’Ncd, Lotti “E’ capitolo chiuso”
Riforma del Senato: stop dell’Ncd, Lotti “E’ capitolo chiuso”
Sembra di nuovo in salita la strada delle riforme costituzionali per il governo. Dopo il ritorno della minoranza del PD sull’elezione diretta dei Senatori, arriva lo stop del Ncd. Nonostante Maria Elena Boschi continui ad ostentare tranquillità e ad assicurare l’approvazione delle riforme entro il 15 ottobre (“I numeri per l’approvazione delle riforme ci sono e ci sono sempre stati. In Parlamento proveremo a trovare un accordo ampio, ma perché doveroso non perché siamo preoccupati per i numeri” – ha dichiarato il ministro a SkyTg24), a stretto giro arriva lo stop proprio da maggiore alleato del governo.
Il voto sulla riforma del Senato è infatti vincolato alle modifiche sull’Italicum. Gaetano Quagliariello, esponente del principale alleato di governo, ha risposto immediatamente alla Boschi: “I voti del Nuovo Centrodestra non sono scontati se non ci saranno modifiche all’Italicum” – e ha aggiunto: “Noi chiediamo una modifica della legge elettorale, per rispetto della nostra identità, della nostra storia e anche della storia d’Italia – ha sottolineato l’esponente centrista -. Non è un ricatto, e le riforme non sono in discussione. Ma, per quel che mi riguarda, un diniego o un’alzata di spalle ricevuto su questo terreno da un alleato di governo sarebbe grave”. Dichiarazioni che sembrano non preoccupare la responsabile delle riforme, che alla festa dell’Unità a di Firenze ha ribadito: “Sono sicura che alla fine prevarrà il senso di responsabilità anche da parte di Ncd. Penso che i senatori saranno saggi e non vorranno fermare il percorso”.
Anche se il ministro Boschi continua a ostentare sicurezza, lo stesso Quagliariello (coordinatore nazionale di Ncd), in collegamento con la festa del partito a San Giovanni Rotondo, spiega chiaramente la posizione del partito di Alfano su riforme e legge elettorale: l’Italicum era nato quando si pensava ancora ad ritorno al sistema bipolare tradizionale, con il M5s terzo partito. La caduta di Berlusconi e l’ascesa di Salvini rende invece impossibile un’alleanza con Ncd che di conseguenza con la nuova legge elettorale rischierebbe di scomparire: “Considererei grave – ha ribadito Quagliariello – che i nostri alleati di governo ci rifiutassero la possibilità di esistere”. Uno stop che trova d’accordo anche gli ex alleati di Forza Italia: “La posizione espressa da Quagliariello sulla necessità di modificare la legge elettorale coincide con quanto sosteniamo anche noi” spiega Gasparri.
Il premier Matteo Renzi, da New York dove ha assistito alla finale tutta italiana degli Us Open di tennis, fa sapere che “le riforme andranno avanti. L’Italia ha svoltato e non si torna indietro”. Oggi Luca Lotti ha rincarato la dose: “Non credo ci siano margini per la riforma dell’articolo 2. Quello della Legge elettorale è un capitolo chiuso”. Nonostante la sicurezza mostrata dal governo, ciò che alla fine conterà saranno i voti. E per ora, tra minoranza PD ed Ncd, la bilancia non sembra favorire la compagine governativa.