Palazzo Chigi: si propone Alfio Marchini
L’imprenditore, giocatore di polo ed ex candidato per il Campidoglio, Alfio Marchini, parla delle sue aspirazioni come guida della politica nazionale.
In un colloquio con il settimanale L’Espresso, Marchini ha affrontato i temi dell’attuale stato della politica gestita da Renzi, di Berlusconi e del proprio futuro. L’imprenditore romano ha dichiarato che “È il tempo del coraggio per candidarci all’unica e ultima leadership possibile per il nostro Paese: rappresentare l’avanguardia nell’innovazione e sperimentazione sociale mondiale. Siamo gli unici a poterlo fare: cultura, antica tradizione democratica e destrutturazione dei tradizionali alvei politici”. Con queste parole Marchini introduce un discorso con cui spiega la necessità di rispondere alla “domanda” politica a cui i due principali antagonisti da centrosinistra e da centrodestra, Matteo Renzi e Matteo Salvini, secondo Marchini non stanno rispondendo.
Palazzo Chigi: Renzi, tutto e il contrario di tutto
Marchini parla di Renzi ed esprime la propria insoddisfazione verso l’operato del Presidente del Consiglio, il quale viene definito un “Frullato ideologico” che “Afferma tutto e il contrario di tutto”.
Marchini ragiona sull’operato del Presidente del Consiglio anche in politica estera, ambito nel quale “regna il sì, ma”. Alfio Marchini sostiene quanto dice prendendo come prova la posizione italiana nei confronti di Israele: “La posizione di Renzi su Israele è stata poco coraggiosa sull’accordo di Vienna con l’Iran. Si professa grande amico di Israele, ma non c’è traccia di una posizione italiana prima della firma per pretendere che l’Iran rinunciasse a voler distruggere Israele. Ritorna il relativismo che porta alla fuga davanti a scelte identitarie. Lo stesso sull’immigrazione. Così lascia una prateria di consenso non presidiata. In tempi di crisi voglio sapere a chi mi affido senza se e senza ma”.
Palazzo Chigi: Berlusconi ha fallito ma…
L’imprenditore romano parla anche di Berlusconi e sorge naturale il paragone con il Pd di oggi “Nel ’94 Forza Italia era più a sinistra del Pd di Renzi. E con una classe dirigente più aperta e liberale. Berlusconi ha fallito il suo obiettivo dichiarato ma ha avuto il merito di innovare lo schema di gioco e ha dato visibilità politica e orgoglio di appartenenza a un blocco sociale composto da partite IVA, imprenditori, una grande fetta popolare”.
Palazzo Chigi: Pd “relativamente” ideologico
Marchini giunge quindi a parlare del suo futuro e cita il proprio nonno, “Comunista e partigiano”, il quale lo ha “Educato a una feroce gavetta”. “Oggi sicuramente non voterebbe per il PD attuale che è tutto e niente. È il relativismo ideologico. E il relativismo nelle ideologie politiche, così come nella religione, è il cancro della nostra società. Nessuno ha più il coraggio di dire “ho sbagliato”, c’è spazio solo per una narrazione auto-celebrativa a priori. E dunque, se si vuole una sintesi, oggi per fortuna le ideologie totalizzanti sono morte. E io voglio riportare mio nonno alle urne”.
Davide Tramparulo