Il senatore Francesco Amoruso lascia Berlusconi e Gasparri e se ne va con Verdini e Renzi
Francesco Amoruso, senatore iscritto al gruppo di Forza Italia, lascia il partito di Berlusconi per passare al gruppo Alleanza Liberalpopolare-Autonomie (Ala) di Denis Verdini. Quello di Amoruso non è un passaggio qualunque: da uomo di destra-destra a sostenitore delle riforme di Renzi. Hanno tentato di disinnescare il suo abbandono a Forza Italia insieme Berlusconi e Gasparri solo pochi giorni fa. Perché Amoruso e Gasparri sono legati da un sodalizio politico che affonda le radici nella prima Repubblica. Niente da fare Amoruso conferma la sua scelta Verdini mette di fatto a segno un altro dei suoi colpi rinforzando Renzi alla vigilia di uno dei passaggi decisivi della legislatura come la riforma del Senato.
I motivi dell’abbandono
Francesco Amoruso è stato segretario regionale di Forza Italia sino a pochi mesi, prima della nomina del commissario regionale Luigi Vitali investito direttamente da Berlusconi ed il mandato di sbarrare la strada a Raffaele Fitto alle ultime elezioni regionali. Questo, secondo le indiscrezioni, sarebbe tra le principali cause del disagio che oggi si conclude col clamoroso addio. Francesco Amoruso è stato infatti uno degli uomini di punta del centrodestra pugliese per almeno due decenni.
Nota ufficiale di Francesco Amoruso
“Negli ultimi vent’anni il centrodestra si è speso con tenacia per percorrere con successo il cammino delle riforme. Nel 2006, addirittura, siamo giunti a varare una riforma costituzionale che proprio la sinistra ha osteggiato e affossato attraverso il referendum. In coerenza con questo virtuoso tragitto, ho salutato con favore il Patto del Nazareno, destinato a portare modernità a questo paese, non solo attraverso la riforma della legge elettorale, che per la prima volta darà all’Italia un governo chiaro e stabile già un minuto dopo le elezioni, ma anche grazie alla riforma costituzionale, capace di dare maggiore efficienza al Parlamento e di snellire quella fastidiosa navetta tra camera e senato oggetto tante volte delle critiche pubbliche proprio del presidente Berlusconi. Purtroppo, ho assistito con tristezza e rammarico alla decisione non solo di rompere quel Patto, ma anche di giudicare riforme da noi votate fino a quel momento come il male assoluto, un regime, quasi una dittatura. Annuncio quindi le mie sofferte dimissioni dal gruppo parlamentare di Forza Italia del senato per aderire al gruppo Alleanza Liberalpopolare – Autonomie (Ala)”.