Senato, trovato l’accordo tra governo e minoranza Pd
Senato, trovato l’accordo tra governo e minoranza Pd
“La maggioranza sai è come il vento…” cantava domenica Denis Verdini annunciando in tv il sostegno politico suo e di Ala, gruppo del quale è leader, al premier Matteo Renzi. Sostegno che nelle intenzioni dei due aveva come obiettivo principale quello di neutralizzare eventuali sortite della minoranza Pd in tema di riforme. Eppure oggi si è rischiata la frittata, quando, durante la votazione dell’emendamento della senatrice della minoranza Dem Nerina Dirindin al ddl Boschi, il governo ha rischiato di andare sotto per una manciata di voti. Cosa che non è successa solo grazie all’aiuto degli azzurri. Un soccorso che ha “salvato” di fatto la maggioranza con 28 voti di supporto (l’articolo alla fine è stato approvato con 153 voti favorevoli, 107 contrari e 9 astenuti) e che è già stato soprannominato dal M5S “Nazareno 3”.
Il governo ha dovuto registrare il voto contrario di 14 senatori Pd mentre 5 non hanno votato. Inoltre, chi stamattina ha presenziato alla riunione Pd ha parlato di “un clima molto più rigido” nei rapporti tra governo, maggioranza e minoranza dem. Il malcontento è dovuto soprattutto alle recenti esternazioni di Verdini. Sentimento che ha fatto scattare l’allarme rosso a Palazzo Chigi e dintorni. Che ha deciso di rimediare subito. Come? Accogliendo le richieste della minoranza dem sull’articolo 21. Ovvero: il governo presenterà un emendamento sulla norma transitoria per la composizione del nuovo Senato. “Il testo resta quello della Camera, come avevamo chiesto. Quindi ritireremo gli emendamenti all’art.21 che erano stati presentati” esulta Doris Lo Moro della minoranza Pd. “La maggioranza sai è come il vento…” cantava domenica Denis Verdini.