Elezioni Vienna: la paura dei migranti e l’ascesa della FPÖ
Vienna la rossa rischia di oscurarsi, diventando nera. Nera di rabbia e preoccupazione, per la precisione, principalmente per l’emergenza migranti che sta affliggendo l’Europa ed interessando direttamente anche il Paese d’oltralpe. Con queste premesse la capitale dell’Austria si avvicina alla tornata elettorale per le municipali, in programma domenica 11 ottobre. Con sondaggi che aprono la strada a quello che potrebbe essere uno spartiacque storico.
Dal 1945 ad oggi, Vienna è stata sempre amministrata da un borgomastro – termine equivalente dell’italiano ‘sindaco’ – appartenente al Partito Socialdemocratico Austriaco (SPÖ), formazione di centro-sinistra tra i principali (nonché più antichi) partiti del Paese. Una permanenza databile addirittura sino al 1919, se si prende in considerazione il periodo antecedente alla Seconda Repubblica. Quasi 100 anni, di cui gli ultimi 21 rappresentati al vertice dell’amministrazione municipale da Michael Häupl, borgomastro dal 1994. Con risultati evidentemente positivi, come sottolineato dall’analisi della società statunitense Mercer, che nel 2015 ha posto la capitale austriaca in testa alla classifica – per il sesto anno consecutivo – delle città con la più alta qualità della vita.
Elezioni Vienna: la paura dei migranti e l’ascesa della FPÖ
Tuttavia, mai come ora – nonostante i buoni risultati riscontrati a livello locale – l’esito della tornata elettorale di domenica 11 ottobre rischia di essere influenzato da eventi che vanno oltre l’amministrazione della città, intrecciandosi con problematiche nazionali ed internazionali. La buona gestione della città rischia infatti di passare in secondo piano a causa delle problematiche che affliggono l’Unione Europea, con particolare riferimento all’emergenza migranti, che ha reso l’Austria uno snodo strategico del flusso di disperati provenienti dal Medio Oriente e dall’Africa.
Del resto, le prime avvisaglie sono giunte dalle precedenti tornate elettorali amministrative tenutesi nel 2015 in Burgenland, Stiria ed Alta Austria, che hanno fatto registrare una sensibile crescita del Partito della Libertà (FPÖ), formazione di destra euroscettica e populista. Un trend che sembra possa ripetersi anche a Vienna, come dimostrato dagli ultimi sondaggi:
Come si può evidenziare dalle rilevazioni condotte da Gallup, il distacco tra SPÖ ed FPÖ si è sensibilmente ridotto durante il 2015, passando dai 12 punti registrati a gennaio ad un sostanziale testa a testa negli ultimi sondaggi. Un risultato che, se confermato, rappresenterebbe un sensibile passo avanti della destra populista – che potrebbe guadagnare circa 10 punti rispetto alla precedente tornata elettorale del 2010 – ma anche un notevole calo dei socialisti, rispetto al 44% registrato 5 anni fa. Promuovendo appieno la campagna elettorale pregna di retorica anti immigrazione portata avanti da Heinz-Christian Strache, leader della FPÖ ed in corsa a titolo personale per la poltrona di borgomastro della capitale austriaca. E con la possibilità concreta che lunedì Vienna si possa svegliare tinta di un colore diverso da quel “rosso” che l’ha contrassegnata per quasi un secolo.