Germania: in aumento gli attacchi contro le case dei richiedenti asilo
Germania: un’ondata di violenza “vergognosa” – ha rilevato il ministro degli Interni tedesco Thomas De Maziere – si è abbattuta sul paese; quest’anno si sono verificati oltre 500 attacchi contro case assegnate a richiedenti asilo, 3 volte in più rispetto al 2014. Forse, però, il dato più allarmante è che due terzi degli attentati è stato compiuto da incensurati cittadini “del luogo”.
De Maziere ha annunciato una dura repressione del governo contro questi atti; “bisogna far capire ai responsabili che si sono macchiati di gravi reati: tentato omicidio, incendio doloso” ha inoltre precisato. Tuttavia, anche se è vero che sono stati colpiti alcuni edifici che già ospitavano dei richiedenti asilo, la maggior parte delle strutture assaltate era ancora disabitata al momento dell’attacco.
Germania: il “Caso Baviera”
La Germania, è noto, ha in progetto di ospitare solo quest’anno circa 800mila richiedenti asilo siriani. Tuttavia, i tedeschi sono divisi sull’iniziativa portata avanti, in primis, dalla Cancelliera Angela Merkel. Ieri, anche il governo bavarese ha espresso più di una perplessità al riguardo, arrivando fino a minacciare le autorità centrali di ricorrere in tribunale pur di limitare i numeri dell’accoglienza.
Formalmente, il governo della Baviera – composto dai cristiano democratici locali (CSU) – è ancora alleato della CDU (sempre cristiano democratici) merkeliana. D’altra parte, nonostante il leader bavarese Horst Seehofer si sia sempre dichiarato contrario alle politiche sull’immigrazione della Cancelliera, una frattura significativa tra i due si è consumata solo nel corso dell’ultima settimana.
Tra il primo giorno di settembre e il 5 ottobre, sono arrivati in Baviera 241mila migranti di cui 86mila sono stati poi trasferiti in altre regioni. Seehofer, allora, ha chiesto di limitare gli arrivi “per mantenere la convivenza pacifica tra la popolazione locale e chi ha bisogno di aiuto”, per poi precisare che le sue preoccupazioni non riguardano tanto i possibili atti di terrorismo, ma “la criminalità in senso lato”.