Tangenti, arrestato il vicepresidente Regione Lombardia Mantovani: come reagiranno Maroni e la Lega?
Arrestato il vicepresidente della Regione Mario Mantovani per concussione, corruzione aggravata, turbata libertà degli incanti per fatti avvenuti tra il 6 giugno 2012 e il 30 giugno 2014. Nell’ambito delle indagini, coordinate dal procuratore aggiunto di Milano Giulia Perrotti e dal pm Giovanni Polizzi, come si legge in un comunicato firmato dal procuratore capo Edmondo Bruti Liberati, è stata eseguita stamani dai militari del Nucleo di polizia tributaria della Gdf un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal gip Stefania Pepe, a carico di tre persone, tra cui Mario Mantovani. In carcere è finito anche Giacomo Di Capua, 34 anni, “in qualità di stretto collaboratore di Mario Mantovani e dipendente della Regione Lombardia” per le accuse di concorso in concussione, corruzione aggravata e turbata libertà degli incanti. Arrestato anche Angelo Bianchi “in qualità di ingegnere del Provveditorato Interregionale alle Opere Pubbliche per la Lombardia e la Liguria” per concorso in concussione “rivestendo il ruolo di R.U.P di gare aventi quale Stazione Appaltante il citato Provveditorato” ed “indagato” anche per corruzione aggravata e turbata libertà degli incanti.
“Ci ha stupito molto questa inchiesta di cui non sapevamo nulla. Francamente conosciamo Mantovani come persona corretta e siamo in attesa di notizie” ha commentato Silvio Berlusconi. Stupore condiviso anche dal presidente della Lombardia, Roberto Maroni: “Sono rimasto stupito dell’arresto del vicepresidente e assessore Mantovani e mi auguro che sarà in grado di dimostrare la sua correttezza. Da quanto si apprende, la gran parte delle contestazioni che gli vengono rivolte sono estranee al suo incarico in Regione”. Pd e M5S invocano invece le dimissioni di Maroni e il ritorno al voto.
Reati contestati a Mantovani, vice di Maroni
I reati contestati nell’indagine sarebbero stati commessi tra il 6 giugno 2012 e il 30 giugno 2014. Mantovani è stato arrestato nella qualità all’epoca “di senatore della Repubblica e Sottosegretario di Stato, assessore alla Salute della Regione Lombardia e sindaco del Comune di Arconate”. Attualmente è vicepresidente della Regione. Sono state effettuate perquisizioni e sequestri di documenti a Milano, Pavia, Varese, Vercelli e Rimini anche per le ipotesi di reato di abuso d’ufficio e turbativa d’asta, ipotesi per le quali Mantovani è indagato “in concorso con altri soggetti”.
Perquisizioni anche negli uffici degli indagati al Pirellone, presso 9 abitazioni e 17 società “riconducibili” agli arrestati e ad altri 12 indagati. Sequestrati inoltre documenti in relazione ad accertamenti per altre ipotesi di reato, vale a dire abuso d’ufficio e turbativa d’asta “ascrivibili – scrive il procuratore capo Edmondo Bruti Liberati in un comunicato – a Mantovani Mario in concorso con altri soggetti”. Perquisizioni e sequestri sono stati eseguiti negli uffici degli indagati in Regione, nonché presso nove abitazioni e 17 società nelle province di Milano, Pavia, Varese e Rimini.
Indagato anche Garavaglia della Lega
Tra i 12 indagati nell’inchiesta della Procura di Milano che oggi ha portato all’arresto del vicepresidente della Giunta regionale lombarda ed ex assessore alla Sanità, Mario Mantovani, e di altre due persone, c’è anche l’assessore lombardo all’Economia, Massimo Garavaglia (Lega). Garavaglia, che è stato una delle persone perquisite oggi dalla Guardia di Finanza, è accusato di turbativa d’asta.