L’uso del contante a 3000 euro: favorevoli e contrari
L’annuncio del premier Matteo Renzi è di quelli destinati a creare molto dibattito in merito infatti, nella legge di stabilità sarà proposto in Parlamento la possibilità di far salire il limite del contante da 1000 a 3000 euro. A questa idea plaudono i parlamentari del Nuovo Centrodestra, Lega Nord e altri partiti, mentre risultano abbastanza scettici i sindacati che pongono un campanello d’allarme sulla lotta all’evasione. “Vogliamo riportare i livelli del contante alla media europea, al livello francese, portandolo da 1000 a 3000 euro” afferma il premier. “E’ un modo per aiutare i consumi” e dire “basta al terrore”, sapendo che quei soldi “sono comunque tracciati”.
In più a chi lo accusa di un freno alla lotta all’evasione, il Premier afferma: “In passato con il governo Monti si è fatta una grande battaglia contro l’evasione e sono assolutamente d’accordo. Ma non sono d’accordo sul metodo, non si fa mettendo fuori dai grandi negozi le gazzelle della finanza. Attraverso gli strumenti informatici recuperi molta più evasione di quanta ne recuperi giocando a cane e gatto sulle strade. L’evasione la stiamo combattendo sul serio ed è uno dei motivi per cui in legge di stabilità abbiamo soldi per abbassare le tasse. Ma non attuiamo la politica del terrore: se si ha la possibilità di spendere fino a 3000 euro in contanti, lo si faccia, naturalmente è tutto tracciato. Chi fa il furbo lo stronco per bene ma i cittadini per bene non devono essere assediati da un esercito…”.
Contante a 3000 euro, favorevoli e contrari
La Uil, che con il segretario confederale Domenico Proietti afferma che “preoccupa questo annuncio del premier. Questo va esattamente nella direzione opposta ad una seria lotta all’evasione fiscale, evasione di cui l’Italia detiene la maglia nera in Europa”.
Abbastanza scettico l’ex segretario del Pd, Pierluigi Bersani, per il quale l’aumento del limite del contante è un “favore a nero ed evasione”.
A favore della proposta del premier il deputato Pd Ernesto Carbone :”Da quando c’è il governo Renzi sono stati recuperati soldi dalla Svizzera, dal Vaticano e dal Liechtenstein. Per combattere il nero, non servono norme antiquate ma vanno utilizzati strumenti tecnologici moderni, a cominciare dall’incrocio dei dati e un uso sapiente delle banche dati. Non è un caso se quest’anno grazie allo split payment e tutto il resto, gli incassi Iva sono aumentati del 4%, ben più della crescita”.
Al dibattito si aggiunge anche il magistrato Raffaele Cantone presidente dell’Autorità nazionale anticorruzione:“Ho preso posizione, sono nettamente contrario all’aumento. Credo che la norma precedente (mille euro ndr) avesse un valore soprattutto simbolico, quindi questa norma è sbagliatissima soprattutto in questa logica, di sistema: la lotta all’evasione ha bisogno di stabilità normativa, di scelte chiare e continue, non di sali e scendi”. Prosegue Cantone: “Non credo che l’aumento di per sé porterà l’aumento di evasione fiscale, ma credo sia sbagliato essere arrivati a 500 e risalire a 3.000. Una volta che si stabiliscono delle regole bisogna stare molto attenti a cambiarle”.
Di parere opposto invece Massimo Vivoli, presidente di Confesercenti: “L’innalzamento a 3.000 euro del tetto all’uso dei contanti è una buona notizia, farà bene ai consumi. Altrettanto condivisibile è un’impostazione della lotta all’evasione basata sulla semplificazione fiscale. Adesso andiamo avanti e superiamo anche lo scontrino”.