Russia, Isis: “aiuteremo anche l’opposizione ad Assad”
Russia, Isis: Mosca è pronta a coordinare il suo intervento in Siria con gli Usa, ha detto il ministro degli Esteri Lavrov in un’intervista rilasciata al canale tv Rossiya1, e offre il suo aiuto all’opposizione siriana ad Assad in chiave anti Isis. “Potremmo fornire supporto aereo anche all’opposizione patriottica, incluso il cosiddetto Esercito Siriano Libero – ha dichiarato Lavrov – ma al momento non conosciamo dove siano, in accordo alle informazioni degli Usa, i terroristi e l’opposizione”. Fino a quando la Russia non entrerà in contatto con “personalità che rappresentano ufficialmente i gruppi di opposizione”, le due superpotenze non potranno collaborare anche se, ha proseguito il ministro degli Esteri, “non sbatteremo mai la porta” e “mai eviteremo il dialogo” sulla questione siriana.
Russia, Isis: un’intesa difficile
D’altronde, “il fatto che il Segretario di Stato Usa John Kerry abbia organizzato un meeting di alto livello a Vienna (hanno partecipato oltre a Russia e Usa, anche Turchia e Arabia Saudita, ndr) indica la comprensione della necessità di coinvolgere la Russia nella soluzione della crisi siriana” perché “un dialogo che non veda la partecipazione della Russia difficilmente porterà alla pace della regione”. “Naturalmente se tutti vogliono la pace, e non continue perturbazioni, il collasso dello stato e cambi di regime” ha poi aggiunto Lavrov. Tuttavia, una vera e propria collaborazione sull’asse Washington-Mosca rimane al momento un’ipotesi remota: “Kerry mi ha detto di non prendermela, il processo è in corso ma ancora non ci sono le condizioni materiali per lavorare insieme”.
Syria talks should be more ‘representative,’ include Iran, Egypt – Moscow https://t.co/jxAr2A9Wwx pic.twitter.com/yYEVNlAm7O
— RT (@RT_com) 23 Ottobre 2015
Russia, Isis: andare al voto
Lavrov ha poi ricordato che il Presidente siriano Assad si è recentemente recato a Mosca nel tentativo di elaborare una strategia politica di soluzione del conflitto: “egli è consapevole che la lotta al terrorismo dovrà essere integrato da un consolidamento della parte sana della società e dall’inizio di un percorso politico che garantisca la sicurezza di tutti i siriani nessuno escluso”. La questione non è aiutare Assad o la sua opposizione ma aiutare la Siria: “gli stranieri non possono decidere per i siriani che dovranno trovare l’algoritmo giusto per la convivenza di tutti nel proprio paese”, quindi, “bisogna lavorare per delle elezioni parlamentari e poi presidenziali”.