Elezioni Polonia 2015: tutto sul voto del 25 ottobre
La Polonia il 25 ottobre tornerà alle urne per eleggere i 560 seggi del Parlamento nazionale: 460 alla Camera (Sejm) e 100 al Senato. Il Paese torna al voto dopo le elezioni presidenziali di maggio, che hanno visto la vittoria di Andrzej Duda, che al ballottaggio ha distanziato di 6 punti il diretto avversario nonché presidente uscente Bronisław Komorowski.
Elezioni Polonia, gli ultimi sondaggi
Il sistema elettorale polacco è (alla Camera bassa) di tipo proporzionale, con sbarramento al 5% per i partiti e all’8% per le coalizioni. Il Senato è invece eletto con meccanismo uninominale.
Qui di seguito è rappresentato un grafico che delinea l’andamento degli ultimi sondaggi pubblicati dagli istituti demoscopici sul possibile esito della tornata elettorale.
A guidare tutte le rilevazioni è Diritto e Giustizia (PRAWO I SPRAWIEDLIWOŚĆ, PiS), la creatura dei gemelli Kaczyński – Lech, deceduto in un incidente aereo nel 2010, e Jarosław, attuale presidente del partito – formazione di impronta economica sociale ma culturalmente clerical-conservatrice. A candidarsi alla guida del governo è Beata Szydło, con la concreta possibilità di bissare il successo ottenuto dal partito alle presidenziali con la vittoria di Duda.
Più indietro nei sondaggi è invece Piattaforma Civica (PLATFORMA OBYWATELSKA, PO), guidata dal premier uscente Ewa Kopacz, in carica dal settembre 2014 dopo l’avvicendamento con il collega di partito Donald Tusk, nel frattempo “promosso” a Presidente del Consiglio Europeo. Formazione di centrodestra europeista e liberale, PO ha guidato il governo per 4 anni, in un asse di maggioranza bipartitico comprendente anche i centristi ruralisti del Partito Popolare Polacco (POLSKIE STRONNICTWO LUDOWE, PSL).
Decisamente più indietro sono le altre formazioni, che potrebbero non raggiungere nemmeno la doppia cifra. Tra di esse degna di citazione è la coalizione di Sinistra Unita – ZJEDNOCZONA LEWICA (SL) – raggruppamento eterogeneo progressista ed europeista. Da segnalare anche KUKIZ’15 (K’15) – dal nome del suo leader Paweł Kukiz, cantante punk – formazione conservatrice e nazionalista che punta ad attirare l’elettorato più giovane.
Tra gli altri attori minoritari della contesa vi sono anche la Coalizione per il Rinnovamento della Repubblica – Libertà e Speranza (KORWiN, formazione di destra liberista e di stampo monarchico) e NOWOCZESNA (.N), formazione liberale che propone maggior flessibilità sul lavoro ed una flat tax al 16%.
Anche qui – come nella recente tornata elettorale in Svizzera – uno dei temi chiave è stato l’emergenza migranti, con la posizione di netta chiusura da parte di PiS. Stando all’orientamento degli ultimi sondaggi, sembra dunque praticamente certa una nuova sconfitta per il PO che, dopo aver perso a maggio la poltrona presidenziale, potrebbe replicare anche sul versante parlamentare. I dubbi maggiori sembrano essere semmai sulla possibilità che il PiS possa costituire un governo monocolore – conquistando 231 seggi, la maggioranza assoluta nella Sejm – oppure dover aprire ad un’alleanza con altri partiti, rimettendo dunque in gioco le altre formazioni, a partire dai conservatori di Korwin e Kukiz’15.