Elezioni Azerbaigian: risultato scontato, stravince Aliyev
Nessuna sorpresa in Azerbaigian, dove il partito guidato dal presidente Ilham Aliyev ha vinto le elezioni legislative, indette per rinnovare i 125 componenti del Parlamento monocamerale del Paese. Una vittoria scontata, considerando il boicottaggio delle urne effettuato dalle opposizioni e il mancato monitoraggio del voto da parte dell’OCSE.
Elezioni Azerbaigian, i risultati
Secondo i primi dati che trapelano, il partito di Aliyev – Yeni Azerbaijan – avrebbe conquistato almeno 70 dei 125 seggi in palio. La gran parte dei seggi restanti è invece appannaggio di più di una decina di piccoli partiti ed indipendenti, accomunati dalla lealtà al partito di maggioranza ed al Presidente.
Il voto si è svolto in un’atmosfera surreale, con Arif Gajily – capo del partito di opposizione Musavat – che ha denunciato la presenza di numerose violenze e brogli, tali da rendere la consultazione tutto fuorché democratica. Altre accuse erano giunte dall’osservatorio internazionale Human Rights Watch, che ha denunciato la linea dura da parte delle autorità su almeno 35 giornalisti ed attivisti politici nella sola ultima settimana prima del voto. Un coro di condanna a cui si è aggiunta la voce dell’OCSE, che ha rifiutato di effettuare il monitoraggio elettorale a causa dell’assenza di condizioni accettabili per garantire la libertà del voto.
Tutte le accuse sono state ovviamente respinte dal governo, che ha negato la presenza di prigionieri politici e giudicato “inaccettabile” il rifiuto dell’OCSE. Aliyev, 54 anni a dicembre, è presidente del Paese dall’ottobre 2003, quando prese il posto del padre Heydar, in carica nei 10 anni precedenti. L’Azerbaigian è un grosso esportatore di petrolio, situato nella regione del Caucaso, al confine con Russia, Turchia, Georgia, Armenia ed Iran. Vladimir Putin, presidente russo, è tra i maggiori alleati di Aliyev, da alcuni ormai soprannominato come “Putin junior” intento a trasformare il suo Paese in una “mini Russia”.