Legge di Stabilità: i tecnici puntano il dito su Tasi, canone Rai e sanità
Punto “caldo” della Legge di Stabilità è l’eliminazione della Tasi e dell’ Imu agricola, e la loro compensazione con l’aumento del fondo di solidarietà comunale. Secondo i tecnici, ciò “può determinare un irrigidimento dei bilanci, in quanto si limita la possibilità di manovra dei comuni“.
Canone Rai in bolletta e sanità: incertezze e criticità nella legge di stabilità
Un altro aspetto fondamentale del dossier tecnico è il nodo dell’inserimento del canone Rai in bolletta elettrica, sul quale si chiedono maggiori chiarimenti, soprattutto relativamente al gettito atteso. Si auspicano dati “aggiornati in tema di evasione/inadempimento e morosità”, sia relativamente al canone, sia sulla bolletta elettrica.
Capitolo cruciale è poi quello che riguarda il mondo della sanità. Infatti, si sottolinea come una ulteriore diminuzione nel 2016 dei fondi per la sanità nella Legge di Stabilità, “potrebbe creare tensioni lungo tale linea di finanziamento”, anche se la “centralizzazione degli acquisti” potrebbe portare a risparmi.
Pensioni, part-time al contante: le stime dei tecnici
Riguardo alle pensioni, in primo luogo relativamente alla possibilità di accedere al part- time per alcune categorie di lavoratori vicini all’età pensionabile, non arrivano particolari richiami, ma viene fatta una stima del possibile impatto. Emergono allora alcune criticità, in primo luogo riguardo al numero di lavoratori che potrebbe usufruire della misura: circa 30.000.
Il dossier ha provveduto ad analizzare anche la tanto discussa misura sull’aumento del tetto massimo al contante. Non si sono fatte valutazioni di merito, ma si è sottolineato il cambio di rotta del governo, rispetto alle precedenti prese di posizione.
Criticità su spending review e contributo chiesto alle regioni
Sulla spending review, croce e delizia dei tecnici del Tesoro, il dossier punta soprattutto sul taglio di 48 milioni per il finanziamento dei Patronati. Ci si chiede, in sostanza, se sia praticabile, in particolare a seguito dei ripetuti interventi nel settore. Riguardo al contributo chiesto alle Regioni per il raggiungimento di obiettivi di finanza pubblica, si auspica una valutazione del Governo sulla effettiva possibilità di praticare la misura.
I dubbi sui finanziamenti per le opere di ricostruzione in seguito a catastrofi
Incertezze e dubbi arrivano poi sugli 1,5 miliardi di garanzie per i finanziamenti legati alle opere di ricostruzione conseguenti a catastrofi naturali. Secondo gli analisti, la norma non sembrerebbe concedere nessuna copertura alla garanzia, prevedendo solo un meccanismo di verifica generale di compatibilità con i saldi, che non sono però stati modificati dopo l’emanazione della norma stessa.