Legge elettorale, Grillo: Pd vuole cambiarla, teme M5S al governo
Beppe Grillo lancia l’allarme: il Pd vuole cambiare la legge elettorale perché ha paura del M5S. “Giuseppe Lauricella, parlamentare Pd, si è inventato la clausola anti-M5S per evitare che possa vincere le elezioni” scrive il leader 5 Stelle, tramite un post sul suo blog. “Senza alcun pudore – attacca Grillo – nella relazione del disegno di legge per modificare l’Italicum scrive: Se si mantiene il ballottaggio si rischia al secondo turno un effetto Parma (dove il M5S ha vinto al ballottaggio come in molti altri Comuni, ndr) di dimensioni nazionali. C’è il rischio che i cittadini scelgano il M5S come sta emergendo dai recenti sondaggi e non il Pd, un partito che candida indagati e condannati, che è dentro i principali scandali giudiziari italiani (Expo, Mose, Mafia Capitale solo per citarne alcuni) e nulla fa se non annunci”
Legge Elettorale, Grillo: “Hanno paura del M5S”
“Il M5S al governo è un rischio inaccettabile per le poltrone e i privilegi dei partiti. Quindi Lauricella propone di abolire il ballottaggio e di dare premio di maggioranza soltanto nel caso in cui una lista superi il 40% dei consensi. E se nessuno oltrepassa questa soglia governo di coalizione. L’unico obbiettivo del Pd è impedire al M5S di andare al governo, e lo fa come i bari, cambiando la legge elettorale”, insiste il fondatore del Movimento. “Metteranno il premio di coalizione al posto di quello di lista? E se il M5S continua a crescere e il Pd a sprofondare e supera la coalizione cosa si inventano? Il premio condannati? Chi ha più condannati ha la maggioranza? Il Pd vincerebbe a mani basse senza bisogno di coalizione. La legge elettorale – conclude Grillo – va inserita nella Costituzione per sottrarla ai partiti bari e garantire democrazia e rappresentanza ai cittadini”.
Grillo attacca la riforma delle Regioni
Il leader del M5S critica anche la possibile riforma delle Regioni. “Siamo sudditi in una repubblica democratica e l’Italia è ancora monarchica”. Per Grillo l’ipotesi di un accorpamento delle Regioni “trasformerebbe il Paese in un’ItaliaFrankenstein”.