Ignazio Marino contro Renzi: “Si è preso Roma, io bandito perché non mi sono piegato ai diktat”
Ignazio Marino non ci sta a passare per incapace. Il siluramento, anzi, la “congiura” che lui ritiene di aver subito venerdì scorso, grida vendetta. E così, in un post sul suo profilo Facebook, l’ex sindaco di Roma attacca a muso duro il premier. “Renzi voleva Roma sotto il suo diretto controllo e se l’è presa, utilizzando il suo doppio ruolo: come segretario del partito ha voluto che i 19 consiglieri del Pd si dimettessero, come premier ha sostituito il sindaco, legittimamente eletto, con un prefetto, che farà capo come dice la legge» sempre a lui”.
Roma, Ignazio Marino: “Renzi voleva Roma”
Il Presidente del Consiglio potrebbe e dovrebbe esercitare maggiore rispetto. Continua a dire “basta polemiche”, ma poi insiste negli insulti e nelle provocazioni. Non si rende conto, o forse non gli interessa, che insultando me insulta le centinaia di migliaia di cittadini che mi hanno scelto come sindaco prima alle primarie, poi al primo turno ed infine al ballottaggio. Ignora le numerose manifestazioni di sostegno che in migliaia mi stanno dedicando. È del tutto evidente che Renzi mi attacca e offende sul piano personale per coprire con la “damnatio memoriae” una spregiudicata operazione di killeraggio che ha fatto esultare i tanti potentati che vogliono rimettere le mani sulla città.
Occorre invece ristabilire la verità: Renzi voleva Roma sotto il suo diretto controllo e se l’è presa, utilizzando il suo doppio ruolo: come segretario del partito ha voluto che i 19 consiglieri del PD si dimettessero, come Presidente del Consiglio ha sostituito il sindaco, legittimamente eletto, con un prefetto, certamente persona degnissima, che farà capo come dice la legge allo stesso Presidente del Consiglio.
Assistiamo a una pericolosa bulimia da potere, che elimina gli anticorpi democratici. Il messaggio è chiaro: chi non si allinea, chi non ripete a pappagallo i suoi slogan viene allontanato o addirittura bandito.