Legge di Stabilità: Padoan crede davvero a quello che dice?
Legge di stabilità, Padoan: il ministro dell’Economia, davanti alle Commissioni Bilancio di Camera e Senato, riunite in seduta congiunta, difende, “incensa” ha detto qualcuno, la Finanziaria. “Un giudizio che prenda in esame singole misure in modo isolato – ha avvertito Padoan – è un giudizio di per sé errato, distorto o quantomeno incompleto”. Per il ministro – così ha risposto ai “critici” presenti tra i quali Stefano Fassina – le misure contenute nella manovra hanno un “segno inequivocabilmente espansivo” anche se rimangono nei limiti concessi dalle regole europee. La Legge di Stabilità contiene misure di spending review “pari a 7,3 miliardi nel 2016, 8,4 nel 2017 e 10,3 nel 2018”, il ministro ha poi aggiunto che “tutti i livelli di governo” sono impegnati nel taglio delle tasse.
Legge di Stabilità, Padoan: avanti tutta
“Gli interventi strutturali stanno modificando alla radice la capacità competitiva del paese, imprimendo un’accelerazione a un processo di modernizzazione lungamente atteso e non più rinviabile” ha aggiunto Padoan, ritornando sul concetto di “critica selettiva” alle singole misure. Il ministro si è mostrato particolarmente soddisfatto per quanto riguarda le pensioni: il sistema pensionistico non è stato indebolito, particolare che lo ha reso “uno dei più stabili e sostenibili d’Europa” anche se “è cruciale che anche in prospettiva non ne venga indebolito l’assetto”.
D’altra parte, sembra che il fiore all’occhiello della Finanziaria siano le nuove strategie della lotta all’evasione fiscale: dal “confronto con il contribuente prima della fase sanzionatoria” alle norme di regolarizzazione e recupero (reverse charge Iva e voluntary disclosure dei capitali all’estero che dovrebbero aumentare il Pil dello 0,12%). Per quello che si può vedere – ha ribadito Padoan – la strategia sta portando a “risultati tangibili” per quanto riguarda Pil, occupazione e consumi. Certo, “c’è un esigenza di migliorare il sistema sanitario” così come è necessario che qualche Regione migliori in “efficienza”, tuttavia, “i mercati stanno premiando le scelte intraprese”, quindi, state tranquilli.
Legge di stabilità, Padoan: se te lo chiede Renzi
Ma Padoan è davvero così ottimista come vuol far credere? L’Unità ha riportato alla luce un articolo del ministro apparso sulla rivista Critica Marxista, in cui Padoan si dichiarava teorico del “superamento dell’ordine capitalistico”, caldeggiando l’abbandono della “logica keynesiana (cioè borghese)”. Forse solo un errore di gioventù, scrivono sul Fatto Quotidiano, anche se qualche “giravolta” racconterebbe di un altro Padoan, scisso tra due personalità quella “economica” e quella “politica” (con la seconda che ha ormai sovrastato la prima).
Da giovane economista di “sinistra” al sodalizio con D’Alema e Amato, poi il Fondo Monetario Internazionale e l’Ocse; solo un anno fa, Padoan ha confidato al suo entourage di voler mollare “perché stava infangando trent’anni di onorata carriera”. Sembra proprio che abbia tenuto duro, come e più di prima. Ai tempi dell’FMI, l’attuale ministro dell’Economia prescriveva “iniezioni di austerity” per la Grecia, anche oggi è grande sostenitore del “rigore”. Ma se te lo chiede Renzi, il 3% lo puoi sforare.