Ricchezza Chiesa, tutti i dati: 2 mila miliardi di immobili nel mondo, in testa USA, Germania e Italia
Il cardinale Bertone risponde alle pesanti accuse che riguardano la costruzione della sua casa ribadendo che vive in 296 mq, e non da solo, ma con tre suore e una segretaria. Questo probabilmente non placherà le polemiche di chi vede la Chiesa cattolica troppo impegnata nell’accumulare ricchezze.
Dall’altro lato della barricata viene risposto con le attività caritative e la fornitura di servizi che in molti del posto sono gli unici disponibili, nel campo della sanità e dell’istruzione.
Vediamo allora un po’ di dati
Ricchezza Chiesa, il 20% del patrimonio immobiliare in Italia di proprietà ecclesiastica
Innanzitutto avere dei dati precisi non è facile, vi è il Vaticano, che conta come entità indipendente, e poi tutta una miriade di enti, associazioni, movimenti, fondazioni, ordini religiosi che hanno una contabilità separata, e dipendono anche dalle diverse legislazioni nazionali, oltre che dalle decisioni interne riguardo alla trasparenza
Per quanto riguarda l’Italia secondo il Gruppo Re, da sempre vicino alla Chiesa nel campo del mattone, il 20% del patrimonio immobiliare del nostro Paese sarebbe in mano alla Chiesa cattolica.
Solo a Roma ci sarebbero ogni anno 10 mila testamenti a favore della Chiesa, Propaganda Fide da sola possiede appartamenti per un valore di 9 miliardi di euro, e non sembra molto cambiato dalle stime che Ojetti sull’Europeo nel 1977 faceva per cui la Chiesa possedeva il 25% del patrimonio immobiliare.
Considerando che il valore complessivo degli immobili in Italia è di 6400 miliardi di euro, come riportato dall’Agenzia del territorio e dal dipartimento delle Finanze, si può stimare che il valore degli immobili ecclesiastici non sia inferiore ai 1500 miliardi, considerando che si tratta scuole monasteri, asili, case generalizie, università, con un valore medio al metro quadro superiore alla media.
Ricchezza Chiesa in USA, la più grande azienda del Paese
Secondo il filosofo Avro Manhattan nel 1983 la Chiesa Cattolica americana era la maggiore corporation del Paese, più di AT&T, di Wal-Mart, di tutte le società petrolifere, ed era seconda solo al governo come quantità di acquisti, aveva il più vasto e variegato portafoglio di investimenti, che spaziavano dal settore energetico a quello delle automotive.
Nella realtà di oggi per il Washington Times la Chiesa attraverso le sue enormi Charities negli USA ha ricevuto dal 2012 circa 1,6 miliardi di euro in affidamenti e appalti governativi ne capo della sanità e dell’istruzione, e ne ha spesi 170, secondo l’Economist, di cui il 57% in sanità, e il 28% in istruzione
Non vi è però una chiara statistica in quanto per le leggi americane le associazioni e gli enti legati alla Chiesa non sono tenuti alla pubblicazione dei propri conti, anche se dai primi anni 2000 la Conferenza Episcopale Americana incoraggia a un sistema di reporting volontario, e si deve quindi andare a spanne, con valutazioni piuttosto opinabili
Per esempio secondo la Georgtown University, ogni cattolico americano dona 10$ la settimana, e calcolando che lo facciano in 85 milioni, tanti quanti son i cattolici in USA, la Chiesa raccoglierebbe 850 milioni di dollari ogni 7 giorni.
In realtà la frequenza alla Messa è circa del 20-30%, ed è difficile pensare a un obolo così alto, quindi, la cifra potrebbe essere anche 10 volte più bassa. Per l’Economist per esempio in un anno si raggiungono comunque i 13 miliardi. Senza contare quello che viene offerto da fondazioni come la Papal Foundation, i cui membri si impegnano a versare un milione di dollari l’anno
Sempre secondo l’Economist, in una sua ricerca del 2012, vi erano 6800 scuole cattoliche in USA, 630 ospedali, 244 università.
Si deve anche dire che mentre gli ospedali cattolici rappresentavano l‘11% del totale, erano il 25% dei top 100 per qualità.
Nel totale secondo la National Leadership Roundtable on Church Management, ammonta a un milione il numero di dipendenti della Chiesa Cattolica in USA. Walmart ne ha 2 milioni, per fare un paragone.
Ricchezza Chiesa: 5,5 miliardi dal “8 per mille” tedesco
Se la Chiesa americana contribuisce al 60% della ricchezza globale della Chiesa Cattolica, la Germania arriva subito dopo, ma la differenza principale è la maggiore trasparenza.
La diocesi più grande è quella di Colonia, che ha cominciato a pubblicare tutti i propri conti.
E in effetti risulta almeno per l’anno 2013 un patrimonio di 3,35 miliardi di euro, di cui 2,4 investiti in fondi, azioni e obbligazioni, 646 milioni di asset tangibili, in gran parte immobili. 287 milioni di liquidità e debiti da rimborsare.
Ha ricevuto 579 milioni dalle tasse dei fedeli della diocesi, da cui è scaturito un utile di 59 milioni.
Vi è infatti da ricordare che in Germania tutti i cattolici battezzati sono tenuti al pagamento di una tassa per la Chiesa di appartenenza che raggiunge l’8-9% del reddito post-tasse, e cui si può essere esentati de-registrandosi da degli appositi elenchi.
Questo sistema porta nelle casse della Chiesa cattolica tedesca almeno 5,5 miliardi, contro il miliardo proveniente dall’8 per mille italiano.
Ricchezza Chiesa: 2 mila miliardi di euro di immobili nel mondo, ma anche 5300 ospedali
Nel complesso la stima del Sole 24 Ore è per una ricchezza mondiale in immobili di 2 mila miliardi, il doppio del valore immaginato per l’Italia.
Una stima quindi prudenziale in realtà, ma che prende in considerazione tutta una serie di numeri e dati piuttosto impressionante che dà un’idea della mole di immobili in possesso, ma anche dell’enorme attività caritativa e dei servizi di welfare che la Chiesa fornisce a livello mondiale, in molti luoghi essendo l’unica a farlo:
– 4851 diocesi
– 105 nunziature
– 455.839 parrocchie
– 206.892 scuole in cui studiano 55 milioni di ragazzi
di cui:
– 70.544 materne per 6,4 milioni di bambini
– 92.847 scuole elementari per 31 milioni di alunni
– 43.591 scuole medie e superiori per 17 milioni di ragazzi
E poi:
– 200 università per 6 milioni di studenti
– 6 mila convitti e seminari
Dal punto di vista sanitario:
– 121.564 strutture sanitarie
di cui 5.305 ospedali (sono 5.700 in tutti gli USA)
– 18.179 strutture ambulatoriali
– 17.223 strutture assistenziali per terza età e disabili
– 10 mila orfanatrofi
– 15 mila consultori familiari
Questi i numeri. La si può pensare come la Thatcher, per cui “il buon samaritano era tale perchè era ricco, non perchè era povero”, oppure essere per una povertà integrale, ma non si può ignorare che tutto ciò che la Chiesa possiede è un grande insieme di beni che allo stesso tempo generano servizi indispensabili che in certi luoghi nessun altro fornisce e però da un altro lato producono ricchezza fine a se stessa, in modo spesso indistinguibile, perchè più che con una grande multinazionale, la Chiesa può essere paragonata con una nazione variegata e complessa.