Pd, Pier Luigi Bersani come Renzi: “Chi lascia il partito sbaglia”
Lasciare il partito non serve a nulla. Parola di Pier Luigi Bersani. “Con Fassina e D’Attorre siamo d’accordo su ciò che serve all’Italia. Non serve un partito neocentrista. Loro escono dicendo che vogliono costruire un nuovo centrosinistra. Ma dove? Senza il Pd il centrosinistra non lo fai più. Se il Pd fosse irrecuperabile, quella prospettiva verrebbe cancellata, punto. E se è così la nostra gente va prima da Grillo che nella sinistra nascente” afferma l’ex segretario del Pd in un’intervista a Repubblica.
Pier Luigi Bersani e il consiglio alla minoranza Pd
Secondo Pier Luigi Bersani “l’alternativa noi dobbiamo costruirla nel Pd. Non sarò io, ovviamente. Sarà un altro e vedremo chi. L’alternativa è un Pd che non ammaina la sua bandiera, che non fa il partito della Nazione, che costruisce il centrosinistra ulivista, civico, riformista, moderno”.
Per l’ex segretario Pd, “dare un profilo al partito è importantissimo. Renzi pensa di rafforzarsi pescando qua e là, per me è il contrario. Più sei senza identità, più il tuo consenso è contendibile”.
Bersani dà il suo giudizio sulla manovra: “in Parlamento, adesso, rafforziamo ciò che c’è di buono e correggiamo ciò che è sbagliato”. Ma sulla Sanità, dice l’ex segretario, “finora ho assistito a un balletto diplomatico mentre sarebbe giusto raccontare alla gente come stanno le cose: già nel 2016, ma ancora di più nel 2017 e nel 2018, i tagli previsti farebbero saltare il sistema sanitario”.