Pippo Civati critico con Sinistra Italiana: ‘Possibile’ nasce dal basso, loro dai gruppi parlamentari

Pubblicato il 13 Novembre 2015 alle 16:44 Autore: Giacomo Salvini
pippo civati possibile

“Noi siamo arrivati prima di Sinistra Italiana e abbiamo un progetto diverso che presenteremo a Napoli il prossimo 21 novembre”. Pippo Civati non ci sta a subire l’abbraccio mortale di Stefano Fassina, Alfredo D’Attorre ed ex di Sel che dal giorno della manifestazione al Teatro Quirino di Roma cercano di richiamare il deputato milanese e il suo movimento Possibile alla “coesione contro l’uomo solo al comando di Palazzo Chigi”.

Secco il no di Civati ribadito due giorni fa ai microfoni del fattoquotidiano.it: “Ho sempre contestato l’operazione di far nascere partiti dai gruppi parlamentari – ha attaccato Civati rivendicando la differenza con il suo movimento– ‘Possibile’ è un progetto largo che parte dal basso e che si forma attraverso il consenso dei cittadini e dei comitati”.

Dopo la fallimentare esperienza referendaria – le firme raccolte contro “Buona Scuola”, trivelle, jobs act e Italicum sono state circa 300mila – il movimento fondato da Civati può contare ad oggi su 5.000 iscritti, 200 comitati referendari e 4 parlamentari del Gruppo Misto: Luca Pastorino, Beatrice Brignone, Andrea Maestri più ovviamente Civati. Così la risposta a Sinistra Italiana arriverà sabato 21 Novembre a Napoli dove verrà ufficializzata la nascita del nuovo partito “ma senza alcun personalismo”, chiarisce lo stesso ex candidato alla segreteria del Pd.

pippo civati, possibile, sinistra italiana, il deputato giuseppe civati e alle sue spalle la scritta del movimento possibile

Pippo Civati, Possibile e la sinistra che rischia la frammentazione

Proprio nei giorni scorsi è partito il fuoco di fila di dichiarazioni per scongiurare quel malanno cronico della sinistra italiana che è la frammentazione di micro sigle incapaci di catalizzare il consenso degli elettori progressisti. Prima ci aveva provato Stefano Fassina proprio il giorno della presentazione dei gruppi parlamentari di SI al Quirino: “Con Civati lavoriamo insieme in Parlamento e sono sicuro che saremo insieme anche in futuro”. A stretto giro era arrivato anche il beneplacito di D’Attorre, ultimo dei fuoriusciti dal Partito Democratico: “Rispetto la scelta di Civati di mantenere un percorso autonomo – aveva detto l’ex deputato bersaniano sempre al fattoquotidiano.it – ma è evidente che ad un certo punto i percorsi si ricongiungeranno”. E ancora, sempre D’Attorre due giorni fa ad Un Giorno da Pecora assicurava: “Civati rientrerà, le strade si riuniranno. Credo che sarà inevitabile”. Ma avevano fatto i conti senza l’oste.

Così Civati mercoledì ha sbottato a stretto giro sul proprio blog:

Leggo molte agenzie oggi in cui gli esponenti di Sel e chi è appena uscito dal Pd dichiarano che avrei fatto male a non aderire al nuovo gruppo (che peraltro tutti presentano come un nuovo partito) e che prima o poi andrò ‘da loro’ (espressione che fa già pensare a un’idea un po’ curiosa: non faremmo insieme, ma sarei io a andare a trovarli) o che addirittura io ‘rientrerò’, bontà loro (ci mancava solo il paternalismo, ma segnalo che non devo rientrare anche perché sono esattamente dove ero prima).

Ergo:

Chiarisco per l’ultima volta: Possibile – che non è Civati, ma in Parlamento ha quattro parlamentari, con cui Civati discute alla pari – non ha aderito al nuovo gruppo perché non ne è convinto, perché non ne condivide i metodi, perché questa operazione ha già ingenerato le confusioni tra gruppo e partito che erano inevitabilmente in nuce.

Intanto nella mischia si è inserito anche il Presidente del Consiglio Matteo Renzi, forse preoccupato dall’ultimo sondaggio dell’Istituto Piepoli per l’Ansa secondo cui SI raggiungerebbe il 5,5% delle intenzioni di voto degli italiani. Nella sua e-news settimanale di due giorni fa il premier scriveva: “Credo che essere di sinistra non sia fare i convegni o organizzare piccoli partiti che non vinceranno mai”.

Giacomo Salvini

L'autore: Giacomo Salvini

Studente di Scienze Politiche alla Cesare Alfieri di Firenze. 20 anni, nato a Livorno. Mi occupo di politica e tutto ciò che ci gira intorno. Collaboro con Termometro Politico dal 2013. Su Twitter @salvini_giacomo
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