Matteo Salvini attacca ancora Alfano: Un demente
Nemmeno la terribile strage di venerdì 13 a Parigi è riuscita a placare le polemiche politiche. Il caso limite è quello della polemica tra Matteo Salvini e Angelino Alfano, che, in un crescendo di vicendevoli insulti, si sono dati battaglia. Ad accendere la miccia un tweet di Salvini, nei momenti immediatamente successivi all’attacco: “buonisti= complici”, e poi toni duri anche nei confronti di chi parla di Islam moderato. Pronta e durissima la replica del Ministro degli Interni: “Salvini è dispiaciuto che gli attentati non siano avvenuti in Italia”. La polemica è proseguita poi in un’intervista rilasciata alla trasmissione radiofonica “La Zanzara”. Il leader della Lega non ha abbandonato la sua grinta battagliera nei confronti di Alfano: “Cosa ho intenzione di fare? In assoluta e totale sobrietà lo denuncio”. Ha poi aggiunto: “Questo è un demente. Diffamazione? Vedi te. Certo, diffamazione”.
Matteo Salvini: “Favorevole ad intervento militare in Siria”
Nell’intervista si sono poi affrontati i temi caldi dell’intervento militare in Siria, sul quale il leader del carroccio si schiera pienamente a favore, e dice: “noi volevamo un intervento militare in Siria. Il problema è che l’Italia ha mandato le fionde, le cerbottane, non ha mandato nulla”. Continua poi a parlare di immigrazione, sottolineando come, sotto lo status di rifugiato, possano nascondersi frange dell’estremismo islamico marcato Isis. Altri cavalli di battaglia di Salvini: la chiusura delle moschee radicali in Italia, l’eliminazione dei siti internet inneggianti alla violenza e dei profili facebook sospetti. E durante il colloquio con i giornalisti del programma radiofonico Salvini “gioca” a fare il Ministro degli Interni, pensando ad alcuni provvedimenti. “Il primo provvedimento se fossi Ministro degli Interni? Il blocco delle frontiere come la Francia”, dice il leader leghista. Continua poi con la critica alla Legge di Stabilità, che, con i suoi tagli alla difesa, non dà una risposta efficacie alla situazione di “guerra” che stiamo vivendo.
Matteo Salvini: “No alla pena di morte per i terroristi”
Altra domanda scottante, dagli esiti imprevedibili: cosa ne pensa Salvini della pena di morte per i terroristi? Profondamente contrario, ecco come si dichiara, e poi aggiunge: “Io sarei per un ergastolo con lavori forzati a vita”. E su uno dei temi giornalistici più provocatori degli ultimi giorni, ovvero il tanto contestato titolo di “Libero” del giorno dopo la strage (“Bastardi islamici”), dice: “Non mi ha scioccato. In un paese di libertà di stampa è un titolo che ci sta. Anche perché l’ipocrisia di gran parte del mondo islamico emerge ogni volta”.