Elezioni comunali, centrodestra e toto nomi: Milano la scelta più difficile
Le elezioni comunali a Roma dopo le dimissioni del sindaco Marino, Torino, Bologna, Milano e tanti altri comuni sono imminenti: primavera 2016.
Se sei-sette mesi possano sembrare molti c’è da tenere conto del periodo di campagna elettorale e della leadership che nel centrodestra è oggetto di discussione e avrà conseguenze sulle scelte dei candidati.
Incontro Salvini Berlusconi su elezioni comunali
Silvio Berlusconi e Matteo Salvini si sarebbero incontrati per parlare dei candidati alle prossime elezioni amministrative proprio un paio di giorni fa, ad Arcore. Un incontro segreto, quello fra il Presidente i Forza Italia e il segretario della Lega Nord. I due sembrano avere un buon feeling, ma alcune divisioni li separano. Anzitutto circa la nuova veste di Salvini, quella di leader del centrodestra. Berlusconi non è detto che voglia passare da prima punta solitaria alla cabina di regia. Sulla leadership nazionale, comunque, si è deciso di soprassedere.
I candidati alle amministrative sono ora centrali e proprio su questi nascono delle divisioni. Ognuno ha posto il veto sui candidati dell’altro. Un’impasse preoccupante, quella fra i leader. Anche perché a Milano, Giuseppe Sala (sostanzialmente il candidato del centrosinistra) sta scaldando i motori in solitaria. Su Paolo Scaroni e Paolo Del Debbio nominati più volte come papabili candidati per il centrodestra ci sono ancora riserve anche da parte dei diretti interessati. Come conciliare le controversie? Esce un’idea quasi inverosimile: l’ex berlusconiano Maurizio Lupi, già Ministro nel Governo presieduto dal proprietario del Milan, alla condizione però di uscire dal Nuovo Centrodestra, il partito guidato dal Ministro Angelino Alfano. A quel punto toccherà a Salvini convincere l’elettorato leghista che un uomo che ha appoggiato Renzi per oltre un anno (Lupi, ndr) possa fare il salto di qualità da sindaco di Milano, dopo aver vinto le amministrative.
Torino, Roma, Bologna: tutti i nomi dei papabili
L‘impasse milanese, tuttavia, non si ripete in altri importanti capoluoghi del settentrione: Torino, ad esempio. Lì il nome da candidare è quello del forzista Osvaldo Napoli, già deputato e sindaco di Valgioie (provincia di Torino). Su Roma, invece, si aspetta il disco verde da parte di Giorgia Meloni, padrona di casa. Fratelli d’Italia sarà decisiva nella capitale ‘dilaniata’. Viceversa la Lega urla forte il nome di Lucia Borgonzoni, capogruppo leghista a Palazzo D’Accursio (Bologna): “il candidato migliore è la nostra Lucia Borgonzoni, non insisterei se non ne fossi convinto”, taglia corto Salvini. Una forza contrattuale nuova, che si è rinvigorita anche per mezzo della manifestazione ‘Blocca Italia’, di qualche giorno fa. Un nuovo consenso, quello di Salvini, che potrebbe far preoccupare Forza Italia. Per bocca del capogruppo azzurro al Senato, Paolo Romani, le preoccupazioni: “chiedo solo che Forza Italia abbia maggiore consapevolezza identitaria, per il resto con la Lega lavoriamo insieme”. Che fiuti un sorpasso leghista?
Daniele Errera