Terrorismo paesi musulmani: chi sta dalla parte dell’Isis?
Terrorismo paesi musulmani: i recenti attacchi terroristici di Parigi e Beirut, senza dimenticare l’abbattimento di un’aereo di linea russo in Egitto, hanno riportato alla ribalta le problematiche legate alla violenza armata di matrice religiosa. Il dibattito infuria: alcune parti dell’opinione pubblica occidentale appaiono convinte del fatto che l’Isis operi con il consenso della maggior parte, se non di tutti, i musulmani, altre parti, invece, tendono ad “assolvere in massa”, riducendo così il programma terroristico dello Stato Islamico a pura follia, senza considerare le istanze di cui si fa promotore verso alcune fazioni dell’Islam dove, se non altro, trova la sua legittimazione ad esistere.
Terrorismo paesi musulmani: chi sta dalla parte dell’Isis?
Ora, il sondaggio realizzato, tra aprile e maggio, dal Pew Reasearch Center può aiutarci a fare chiarezza sulla questione.
Innanzitutto, bisogna sottolineare che in nessun paese a maggioranza musulmana o a forte presenza musulmana, si riscontra un “parere favorevole” sull’Isis se non in percentuali bassissime. In Libano, addirittura, il dato non può che essere confermato dopo il recente attentato che ha colpito la capitale, il 100% dell’ampio campione preso in esame dal Pew Research Center è “contro” lo Stato Islamico. L’opinione negativa nei confronti dello Stato Islamico nel paese (vedi grafico in basso) è condivisa sia dagli sciiti sia dai sunniti.
Anche in paesi come la Nigeria, la Malesia, il Senegal o la Turchia, nonostante le percentuali di consenso nei confronti dell’Isis siano comprese tra l’8 e il 14%, è forte la condanna all’organizzazione terroristica del Califfo. L’unica eccezione è costituita dal Pakistan dove oltre il 62% del campione si è detto indeciso o ha rifiutato di rispondere.