Salvataggio banche: Governo e Bankitalia incassano l’ok di Bruxelles per il salvataggio di 4 istituti
Banche: è arrivato ufficialmente il via libera della Commissione europea al piano di salvataggio, messo a punto grazie ad un decreto legge sfornato in fretta e furia dal Consiglio dei ministri di concerto con le autorità di controllo e tutela della Banca d’Italia, in favore di quattro istituti bancari italiani in difficoltà.
Si tratta di Banca Marche, Banca Etruria, CariFerrara e CariChieti. Il decreto legge, garantiscono le fonti governative, “non fruisce di alcun finanziamento pubblico”, ed entrerà in vigore oggi stesso così da permettere la continuità creditizia alle quattro banche commissariate da tempo.
Salvataggio banche in crisi di liquidità, operazione da 3,6 miliardi di euro
Il nuovo Fondo di risoluzione interbancario potrà contare su una liquidità d’emergenza quantificabile in 3,6 miliardi di euro. Nello specifico, il Consiglio dei ministri e le autorità di controllo della Banca d’Italia hanno palesato altresì il pieno appoggio della Commissione europea, circa la costituzione del nuovo piano di salvataggio per le 4 banche in crisi di liquidità, affermando di aver finalmente superato il nodo del contendere che in questi mesi aveva rallentato non poco le operazioni di risanamento finanziario: il problema degli aiuti di Stato. Per le normative di Bruxelles è infatti proibito affidare le crisi creditizie delle banche degli Stati membri alla ricapitalizzazione statale. Motivo per cui, ma questa è un’altra storia, dall’Ue rimarrebbero ancora oggi critici riguardo la costituzione di una eventuale bad bank con fondi derivanti da enti nazionali di rilievo, quali Cassa depositi e prestiti (Cdp), per l’eliminazione dei crediti deteriorati dalla pancia delle principali banche italiane. Soltanto per l’Italia, tali sofferenze ammontano a più di 200 miliardi di euro.
Salvataggio banche: Intesa, UniCredit, Ubi, due linee d’intervento per evitare il collasso
Grazie al nuovo piano di salvataggio approntato da Governo e Bankitalia, unitamente al benestare dell’Unione europea, le quattro banche sull’orlo del tracollo finanziario potranno ora risorgere in virtù di una ricostituente iniezione di denaro operata esclusivamente dall’interno del sistema creditizio nazionale. In questo modo, dovrebbero essere salvaguardati gli interessi dei correntisti senza incappare nei veti comunitari di gestione. La strategia messa a punto prevede che le risorse vengano foraggiate in due tronconi di flusso di capitale forniti, al Fondo di risoluzione, da Intesa, UniCredit e Ubi. Il primo investimento, per un totale di 2 miliardi di euro, sarà implementato immediatamente, il secondo, più esiguo, sarà invece dilazionato nel tempo. I prestiti, emessi con un finanziamento a 18 mesi a tassi di mercato, dovrebbero essere rimborsati tramite la capitalizzazione delle nuove quattro buone banche o bridge banks.
Le quattro nuove protagoniste
Sintesi dell’operazione di salvataggio sarà dunque la nascita di quattro entità del credito dalle ceneri di Banca Marche, Banca Etruria, CariFerrara e CariChieti. Tali nuove banche, definite buone banche o bridge banks, saranno totalmente ripulite dai crediti in sofferenza e dai debiti contratti e non estinti per un totale di 1,7 miliardi di euro, con un utile attivo subito di 1,8 miliardi. Parallelamente sarà costituita una singola bad bank dove far confluire tutti gli incagli ed i crediti deteriorati dei quattro istituti da salvare per un totale di 8,5 miliardi di euro, svalutati tuttavia ad 1,5 miliardi per facilitarne lo smaltimento e la vendita sul mercato. Questa nuova “lega sana del credito” sarà presieduta da Roberto Nicastro, ex Dg di UniCredit. Cambia anche la denominazione degli istituti: da oggi diamo il benvenuto a “Nuova Banca Marche”, “Nuova Banca Etruria”, “Nuova CariFerrara” e “Nuova CariChieti”.
Riccardo Piazza