Rapporti Russia Turchia: le relazioni stanno evaporando
Rapporti Russia Turchia in fase di evaporazione
L’abbattimento dell’aereo russo da parte della Turchia mette a rischio il forte rapporto d’affari e politico costruito da Ankara e Mosca. Lo scontro tra i due paesi sulla Siria suggerisce che le relazioni peggioreranno. L’azione del 24 novembre chiude il sipario su quello che è stato un breve periodo d’oro nelle relazioni russo-turche.
Tradizionali rivali per secoli, la Russia e la Turchia hanno recentemente identificato una serie di interessi reciproci, che ha permesso loro di appianare le contraddizioni e migliorare le relazioni politiche ed economiche. Il capo turco, ora presidente, Recep Tayyip Erdoğan e il suo omologo russo, Vladimir Putin, hanno forgiato un buon rapporto personale. Ma l’abbattimento del Jet Su-24 sul confine siriano-turco, ha coinvolto la tagliente lingua dei due forti uomini, con Putin che ha definito la Turchia “un complice dei terroristi”.
Giovedì, le relazioni tra i due paesi hanno continuato a deteriorarsi, spingendo il presidente russo a sogghignare che il governo turco si stesse infilando, nelle relazioni con la Russia, “in un vicolo cieco”. Il leader turco da parte sua ha controbattuto, definendo le dichiarazioni di Mosca come “calunnie” e che “coloro che hanno violato il nostro spazio aereo sono quelli che hanno bisogno di chiedere scusa”.
Il primo ministro russo, Dmitry Medvedev, ha ordinato al suo governo, in risposta a quello che ha descritto come “un atto di aggressione contro il nostro paese”, di redigere delle sanzioni contro la Turchia. Le multe includeranno “restrizioni e divieti alle strutture economiche turche che operano nel territorio russo, restrizioni e divieti di consegne di prodotti, tra cui i prodotti alimentari, restrizione di lavori e servizi”.
I passi, oltre che minacciare miliardi di dollari di commercio, complicano ulteriormente il conflitto siriano. La Russia è la più grande destinazione delle esportazioni turche, e i due paesi sono vincolati da piani per un nuovo gasdotto, un forte commercio di prodotti alimentari e il turismo. Non più tardi del mese di settembre, il presidente turco, ha incontrato il suo “amico” russo e hanno previsto un incremento del commercio bilaterale, fino a 100 miliardi di dollari nei prossimi otto anni.
Alcune autorità regionali nel frattempo, hanno preso la situazione nelle proprie mani. Nella penisola di Crimea, il vice primo ministro Ruslan Balbek, ha reso noto all’agenzia di stampa Tass, che 30 progetti di investimento turchi per un valore complessivo di 500 milioni di dollari erano stati congelati. Nella regione meridionale russa di Krasnodar, la televisione locale ha riferito che i 39 delegati turchi, presenti ad una mostra agricola, dovevano essere deportati per violazioni sul visto d’ingresso.
Rapporti Russia Turchia: dal partenariato alla crisi
Lo scontro crescente potrebbe aggravare le difficoltà economiche dei due paesi: l’economia della Russia si prevede che quest’anno si riduca del 3,8 per cento, mentre la valuta turca nel 2015 è scesa di valore. Nel corso degli anni, un forte partenariato economico, del valore di miliardi di dollari, ha protetto le relazioni russo-turche da shock politici. I due paesi hanno recentemente deciso di costruire il gasdotto turco, che permetterebbe alla Russia di esportare gas verso l’Unione europea attraverso la Turchia, e ridurre il transito attraverso l’Ucraina. Inoltre, la società statale russa Rosatom, ha in essere un contratto di 20 miliardi di dollari, siglato nel 2010, per realizzare e gestire la prima centrale nucleare turca, anche se è ben lontano dall’essere esaurito. Sia lo Stream turco, che la centrale nucleare, potrebbero diventare oggetto di sanzioni, ha riferito il ministro dello sviluppo economico russo, Alexei Ulyukaev.
Il maggiore impatto turco sulle restrizioni russe, potrebbe incidere sul numero dei turisti russi. Quasi 4,5 milioni di russi hanno visitato la Turchia lo scorso anno, che li rende secondi solo ai turisti tedeschi; ma dato che molti tedeschi che si recano in Turchia sono di etnia turca, come sostiene l’analista Tom Adshead, con sede a Mosca, i russi potrebbero essere considerati i maggiori contribuenti del turismo turco. Le limitazioni o le restrizioni verso la Turchia, potrebbero costare ad Ankara non meno di due miliardi di dollari all’anno, stima Adshead.
Sono oggetto d’esame anche le restrizioni dei voli tra la Russia e la Turchia, chiarisce Ulyukaev. Negli ultimi mesi, la Russia ha vietato i voli per l’Ucraina e l’Egitto. Da martedì, c’è stata una raffica di restrizioni russe sull’apparente pericolosa cucina turca, Mosca ha invitato gli acquirenti patriottici ad evitare i prodotti turchi.
L’agenzia per la sicurezza dei consumatori, sempre giovedì, ha fatto sapere d’aver già confiscato più di 800 chilogrammi di cibo turco per “mancato rispetto dei requisiti di qualità e sicurezza”, e continuando, l’agenzia ha rimarcato che l’abbigliamento, mobili e i prodotti per la pulizia turchi sono insoddisfacenti.
Separatamente, mercoledì, sei spedizioni di carne di pollo turco per un totale di 162 tonnellate, sono state bloccate per dei problemi legati ai documenti, hanno reso noto le autorità locali ad un valico di frontiera nei pressi di Kaliningrad. I funzionari russi hanno cominciato a non far passare i veicoli con targhe turche ad un valico di frontiera con il Caucaso, Verkhny Lars, ha segnalato giovedì il governo georgiano. Di conseguenza centinaia di camion turchi sono bloccati nella zona neutrale tra la Russia e la Georgia. Il portavoce di Putin, Dmitry Peskov, giovedì ha insistito non c’è alcun divieto imposto sulle merci turche; ma ha spiegato che i funzionari doganali stanno ispezionando accuratamente “per vari motivi”, tra cui quelli terroristici. “Questo è naturale solo alla luce delle imprevedibili azioni turche”, ha sottolineato Peskov.
L’abbattimento del Su-24, ovviamente, è molto grave. Il rapporto politico è destinato a soffrire. La Russia ha dichiarato che sta sospendendo la cooperazione militare con la Turchia. Questi passaggi sono per il breve termine e possono essere invertiti attraverso gli sforzi diplomatici; ma ci sono segni, che la nuova crisi nelle relazioni Russia e Turchia sul crescente scontro in Siria s’intensifichi, piuttosto che diminuire.
Con l’arrivo di un incrociatore russo vicino alla costa siriana, l’invio di aerei da combattimento per accompagnare i propri bombardieri e la messa in azione dei missili terra-aria S-400s, i russi annunciano che stanno incrementando la presenza militare nella regione, ciò fa aumentare la possibilità di nuovi incidenti aerei sopra la Siria. In altre parole, tutti i legami economici e politici che sono stati costruiti nel corso degli ultimi anni tra Mosca e Ankara, ora improvvisamente, nel contesto del loro scontro internazionale sulla Siria, si stanno sciogliendo.
Gabrielis Bedris
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