Libia, Europa studia piano militare
Libia, Europa studia piano militare
Lo aveva anticipato Il Foglio, ora lo conferma anche Bloomberg. L’Europa sta lavorando ad un piano per risolvere il puzzle libico. A studiarlo sono quattro paesi: Italia, Regno Unito, Francia e Germania. “La forza internazionale – spiegano due fonti anonime italiane a Bloomberg – si concentrerebbe soprattutto sul sostegno logistico e addestramento delle forze armate e di sicurezza libiche e includerebbe anche un contingente dei carabinieri e forze speciali”. Niente missioni di peace enforcing dunque.
Libia, Italia pronta a ruolo guida
Il piano, rivela Bloomberg, esisteva già prima dell’accordo firmato ieri dalle diverse fazioni libiche. La coalizione, come ha anticipato stamattina a Bruxelles il premier Renzi, sarebbe a guida italiana, patrocinata dalle Nazioni Unite e comprenderebbe “poche migliaia di truppe”, divise tra esercito, polizia e forze speciali. Queste non andrebbero a combattere direttamente l’Isis (presente a Derna e a Sabatra) ma fornirebbero assistenza alle milizie libiche. E qui sorgono i primi problemi. A differenza della Siria, dove gli interlocutori sono pochi e riconoscibili (i curdi e le fazioni anti Assad), in Libia ci sono una moltitudine di milizie che fanno capo ai rispettivi clan. Quali accetteranno di sottintende all’Onu? Ancora non si sa. Intanto la Gran Bretagna, secondo quanto ha riferito il Times, è pronta a contribuire fino a mille militari tra truppe e forze speciali. “Se un accordo (per un governo di unità nazionale) viene raggiunto e i libici chiedono il nostro sostegno, nel giro di qualche settimana una squadra di personale militare britannico e italiano potrebbe compiere una valutazione iniziale”, ha detto una fonte di Whitehall.