Sondaggio EMG per il Tg La7: il PD “rifiata”, ma il M5S raggiunge il suo massimo storico (21/12)
Presentato nel corso del Tg La7 di lunedì 21 dicembre l’ultimo sondaggio EMG del 2015 sulle intenzioni di voto ai partiti, con la simulazione di due possibili scenari del secondo turno previsto dall’Italicum. Rispetto alla precedente rilevazione si osserva una variazione significativa degli astenuti, i quali diminuiscono al 41,3%, mentre aumentano in maggior misura gli indecisi, questa settimana pari al 19,4%.
Sondaggio EMG: segno “meno” per Lega e Forza Italia
Fra le forze politiche, dopo settimane di evidente difficoltà “rifiata” il Partito Democratico, che non subisce gli effetti della mozione di sfiducia nei confronti del Ministro Maria Elena Boschi e risale, anzi, di circa mezzo punto percentuale fino all’odierno 30,8%. Cresce leggermente rispetto alla scorsa settimana anche il Movimento 5 Stelle che raggiunge il 28,1%, massimo storico per l’istituto di Masia. Arretrano lievemente, invece, sia la Lega Nord (15,9%) che Forza Italia (11,6%). Fra i partiti minori, Fratelli d’Italia si attesta al 4,9%, Sinistra Italiana arretra al 3,3% ed è pressoché stabile al 2,5% Area Popolare (NCD-UDC).
Nell’ipotesi in cui il centrodestra si presenti con un’unica lista, inoltre, il sondaggio EMG mostra, come già la scorsa settimana, una distanza minima fra le liste di PD, Centrodestra e Movimento 5 Stelle, con la lista unitaria che come spesso accade raccoglierebbe meno della somma dei singoli partiti che la comporrebbero e i “pentastellati” che con questo scenario, invece, guadagnerebbero oltre un punto percentuale e mezzo. Ancora più deboli, inoltre, sarebbero Sinistra Italiana e la lista NCD-UDC.
Sondaggio EMG: al ballottaggio Pd sempre sconfitto dal M5S ma allunga sul Centrodestra
Nelle due ipotesi di ballottaggio presentate dal sondaggio EMG, il Movimento 5 Stelle si conferma in vantaggio (52,3%) nello scontro diretto con il PD, con dati pressoché invariati rispetto alla scorsa settimana; è il partito del premier Matteo Renzi che, invece, con il 51,8% (in crescita rispetto alla precedente rilevazione) prevarrebbe su una lista unitaria del Centrodestra.
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