Comunali Roma, la candidatura di Giachetti rischia di dividere il Pd
Comunali Roma: Giachetti punta a diventare Sindaco, sciolte le riserve
Dopo l’endorsment di Matteo Renzi, il deputato democratico Roberto Giachetti ha deciso di sciogliere le riserve e con un video su YouTube ha annunciato che correrà alle primarie capitoline, l’obiettivo è quello di mantenere la poltrona di primo cittadino nelle mani del PD, dopo il caos di “mafia capitale” e la caduta del Sindaco Marino.
Il video in questione è stato caricato su YouTube poco prima delle 16 del 15 gennaio, ma il nome di Roberto Giachetti circolava negli ambienti democratici e non solo già da diversi giorni. “Un impegno che sarà immenso, gravoso” confessa Giachetti nel corso del video, che poi rilancia: “Io ho provato a metterci del mio, ma so perfettamente che Roma non cambierà mai se si delega tutto ad un’unica persona, o anche ad una squadra, per quanto in gamba. Ciascuno di noi, ciascuno di voi, deve sentirsi chiamato in causa per produrre questo cambiamento”.
Comunali Roma, il profilo di Giachetti
La storia politica di Roberto Giachetti è complessa: dopo qualche anno nei movimenti studenteschi si è iscritto al Partito Radicale nel ’79, dopo 10 anni di militanza radicale (pur essendo ancora oggi tesserato) ha aderito ai Verdi e – seguendo il concittadino Francesco Rutelli – è stato tra i fondatori della Margherita nel 2001. Nonostante il suo impegno per far nascere il Partito Democratico, proprio alcune correnti interne al partito potrebbero non vedere di buon occhio la candidatura di Giachetti.
Nonostante tutto, però, Roberto Giachetti – oggi vicepresidente della Camera e già impegnato nell’amministrazione comunale capitolina negli anni ’90 – dovrebbe vincere senza particolari problemi le primarie del centrosinistra capitolino, visto anche l’appoggio forte arrivato dal segretario Renzi.
Partita diversa saranno, invece, le elezioni amministrative vere e proprie che potrebbero riservare sorprese, ma c’è tempo e davvero tutto può accadere considerando che il centrodestra deve ancora trovare un candidato unitario mentre il M5S sembra in calo di consensi dopo il “caso Quarto”.
Alberto Bartozzi