Il patto segreto tra Renzi e Alfano per affondare la stepchild adoption

Pubblicato il 5 Febbraio 2016 alle 18:22 Autore: Redazione
stepchild adoption

Il patto segreto tra Renzi e Alfano per affondare la stepchild adoption

Sono state due, nella giornata di giovedì, le immagini che hanno chiuso la settimana nella quale il ddl Cirinnà sulle unioni civili è approdato all’esame dell’aula di Palazzo Madama: da un lato la commozione della senatrice Pd e vicepresidente dell’assemblea Valeria Fedeli, favorevole al disegno di legge, nel leggere una lettera inviatale da una mamma arcobaleno per sollecitare il Parlamento a legiferare su questa materia, dall’altro la dura presa di posizione contro il progetto di legge da parte di 40 senatori dell’opposizione, guidati da Gaetano Quagliariello, Carlo Giovanardi, Andrea Augello, Luigi Compagna e Mario Mauro, tutti esponenti del gruppo parlamentare  Idea – Popolari per l’Italia fondato dallo stesso Quagliariello a seguito della sua fuoriuscita dal Nuovo Centrodestra, in polemica con la linea politica del segretario Angelino Alfano.

Stepchild adoption, il gruppo dei 40

Il gruppo dei 40, in particolare, ha avanzato riserve sul metodo, piuttosto che sul merito del provvedimento, annunciando l’intenzione di sollevare un conflitto di attribuzione davanti alla Corte Costituzionale, motivandolo con il fatto che, in violazione di quanto stabilito dall’articolo 72 della Costituzione, il testo della Cirinnà attualmente all’esame dell’aula, leggermente modificato rispetto alla stesura iniziale, vi sarebbe approdato, su impulso della conferenza dei capigruppo, senza il preliminare passaggio in Commissione Giustizia. Particolarmente forte anche la polemica nei confronti del Presidente del Senato Pietro Grasso, reo, agli occhi dei 40 parlamentari centristi, di aver avvallato la decisione della capigruppo. Il confronto tra le parti è andato avanti tra giochi di parole sul nome del gruppo parlamentare dei ricorrenti e riferimenti manzoniani: se Grasso, ricordando «le 69 sedute della commissione» che hanno avuto per oggetto proprio la proposta di legge della Cirinnà,  ha definito “un’idea da Azzeccagarbugli” l’iniziativa dei centristi, questi ultimi, con Andrea Augello, hanno paragonato l’ex magistrato a don Abbondio, e Quagliariello ha affermato che «Grasso non ha idea della Costituzione».

Vedremo quali conseguenze avrà l’annunciato ricorso di Quagliariello e dei suoi, ma quel che è certo è che, qualora la Consulta lo accogliesse, esso sarebbe solo l’ultimo di una lunga serie di ostacoli che rendono difficoltoso l’iter del disegno di legge che intende regolamentare le unioni civili e che , a quanto si apprende da alcuni retroscena riportati dal Fatto Quotidiano, dovrebbe avere il voto finale dell’aula intorno al 18 febbraio. Infatti, se il fronte del No (la stragrande maggioranza di Forza Italia, Lega e Fratelli d’Italia) appare compatto, non pochi malumori e distinguo si segnalano nell’arco di forze che dovrebbe assicurare l’approvazione del testo, innanzitutto all’interno del PD, con la componente cattolica che ha presentato numerosi emendamenti, tra i quali la maggioranza del partito, favorevole al provvedimento, sembra apprezzare in particolare quelli di Giuseppe Lumia, che puntano soprattutto ad eliminare i punti del ddl Cirinnà che potrebbero aprire ad una equiparazione delle unioni civili al matrimonio e sollevare così dubbi di incostituzionalità.

Stepchild Adoption

Stepchild adoption, come voteranno i partiti?

Ferma invece appare l’opposizione della maggioranza del partito contro la proposta del senatore Giorgio Tonini di stralciare dal testo il passaggio sulla cosiddetta stepchild adoption, ovvero la possibilità, per un componente di una coppia omosessuale, di adottare il figlio naturale del partner. Sul fronte dei 5Stelle si conferma l’intenzione di votare a favore della Cirinnà, purché il provvedimento rimanga così com’è, sebbene non sia mancata qualche apertura, ad esempio da parte del senatore Giarrusso, che ha manifestato la disponibilità dei pentastellati a prendere in considerazione «emendamenti descrittivi», come quelli del democratico Lumia. Da parte sua, il senatore Nicola Morra, in un’intervista al Fatto Quotidiano, non solo conferma il voto favorevole del gruppo parlamentare, ma smentisce anche le voci di pressioni da parte del Vaticano sui grillini o di spaccature tra laici e cattolici, all’interno del Movimento, sul merito del testo di legge.

Ad essere certa, è invece, la viva preoccupazione con cui i centristi della maggioranza di governo guardano all’ipotesi di una convergenza, a favore del disegno di legge, tra PD e M5S: se il ministro dell’Interno Alfano ha dichiarato che una simile eventualità «causerebbe certamente dei traumi», ancora più esplicito è stato il segretario nazionale dell’ Udc Lorenzo Cesa, che nel corso della direzione nazionale di venerdì, oltre a ribadire il no del suo partito alla stepchild adoption, ha anche affermato che “se ci sarà un asse tra PD e M5S sulle unioni civili, l’Udc ne prenderà atto e che a quel punto non resterà altra alternativa che uscire dalla maggioranza”.

Stepchild adoption, il patto segreto tra Renzi e Alfano

Oggi Il Foglio riporta un retroscena che, se confermato, cambierebbe tutte le carte in tavola.

Racconta un importante esponente del principale alleato di Renzi al governo, Ncd, che l’accordo è fatto e che al voto segreto, quando il Senato si andrà a esprimere sull’articolo cinque del ddl Cirinnà, i voti convergeranno e Grillo o non Grillo l’adozione del figliastro – Stepchild adoption – è destinata a non passare.

Ncd, a quel punto, senza Stepchild adoption, sarebbe pronta a votare la legge sulle unioni civili e per Renzi potrebbe essere un triplo successo: occhieggiare alla sinistra dicendo “io quella legge la volevo fare”, screditare il movimento 5 stelle dicendo “sono loro che non me l’hanno fatta fare”, non rendere ostile al Pd parte del mondo del family day, andato in piazza la scorsa settimana più per difendere il diritto dei figli ad avere un padre e una madre che per negare alle coppie dello stesso sesso di avere una legge che regoli la loro unione civile.

 

Enrico Grenga

L'autore: Redazione

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