Chi è Antonio Caracciolo, il prof negazionista sospeso dalle comunarie M5S di Roma
Le comunarie M5S di Roma fanno la prima vittima. Si tratta di Antonio Caracciolo, professore all’Università La Sapienza di Roma. Nel 2009 si rese protagonista di un’uscita che fece indignare la comunità ebraica e non solo. “Lo sterminio degli ebrei è una leggenda usata per colpevolizzare i popoli vinti. E le camere a gas non mai state provate storicamente” disse il professore, ex militante di Forza Italia.
La polemica esplose ma Caracciolo non si scusò. Anzi, in un’intervista al portale Disinformazione.it, replicò alle accuse: “Mi stanno mettendo alla gogna, in quanto negatore di non si sa bene che cosa, e giocano su singole parole di cui non si danno neppure la briga di leggere, nel vocabolario, cosa esattamente significhino, né di verificare l’accezione che io ne avevo dato. Stante l’odierna divisione del lavoro scientifico, ad uno storico competerebbe tutta la materia relativa ai campi di concentramento: cosa di cui, io, non mi occupo professionalmente, e su cui non ho mie specifiche conoscenze e competenze. Rientra, invece, perfettamente nella mia competenza di filosofo del diritto, tutta la problematica connessa alla libertà di pensiero e di ricerca. Direi che nessun’altra disciplina può, con maggior diritto, rivendicare questa problematica. Quanto poi, io personalmente, sia bravo nel trattarla, è altra secondaria questione”.
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Comunarie M5S, Caracciolo sospeso
Caracciolo è stato sospeso dalle comunarie a Cinque Stelle. Il motivo – spiegano fonti parlamentari dei pentastellati – è “il principio secondo cui la libertà di espressione è imprescindibile ma è altrettanto inderogabile la memoria di una delle pagine più buie e drammatiche della storia dell’umanità: l’Olocausto”. La deputata Roberta Lombardi ammette la falla: “La posizione di Caracciolo era sfuggita, abbiamo fatto uno screening, ma non si riesce a vedere tutto. Ciò però dimostra che pubblicare tutto online prima del voto funziona, perché ciò che sfugge viene segnalato dalla rete. Nella dichiarazione di intenti Caracciolo invece di preoccuparsi per Roma raccontava la sua storia. Per noi la libertà d’espressione è fondamentale, ma prima viene la condanna assoluta di eventi come il Genocidio“.