Dario Fo durissimo contro Bertolaso: ha la faccia come il culo
“Bertolaso ha la faccia come il culo. Sia lui che quelli che lo hanno candidato, sapendo che cosa fa e qual è la sua morale”. Durissimo l’attacco del premio Nobel Dario Fo all’ex responsabile della Protezione Civile, ora candidato per il centrodestra alle elezioni comunali di Roma, nonostante i mal di pancia manifestati dal leader della Lega Nord, Matteo Salvini. Intervenendo ai microfoni di Radio Cusano Campus, l’emittente radiofonica dell’Università Niccolò Cusano, Dario Fo aggiunge: “”La sua candidatura è una barzelletta, è una sceneggiata. E’ incredibile il coraggio che ha questa gente”.
Il premio Nobel ’97 ha parlato anche del Movimento Cinque Stelle, che ieri ha ufficializzato la candidatura per la Capitale di Virginia Raggi, che ha vinto le comunarie organizzate sul sito web di Beppe Grillo. Per il M5S parole al miele: “Il Movimento Cinque Stelle è l’ultima opportunità di questo Paese. Una opportunità importante. Se anche loro entrassero in una forma che non è quella originaria sarebbe un enorme dispiacere. Bisogna uscire da ogni furbizia”. E sul codice comportamentale aggiunge: “Ha ragione Beppe Grillo quando dice di mettere una multa a chi si candida con il movimento e poi cambia idea e tradisce il programma. E’ l’unica cosa che può bloccare quei personaggi che pensano di aver trovato una vacca d’oro, chi pensa di entrare, fregare tutti, farsi dare i soldi e glielo mette in quel posto, perché magari passa in un altro gruppo. Questi furbastri cambia casacca e cambia bandiera vanno combattuti”.
Dario Fo tra Roma ed unioni civili
Dario Fo ha parlato anche di unioni civili, schierandosi nuovamente con i pentastellati: “Hanno ragione quelli del Movimento Cinque Stelle, stiamo viaggiando sull’autostrada della fine della libertà e della democrazia. Stiamo andando incontro alla fine della nostra Costituzione”. E non ha risparmiato una stoccata nemmeno al collega Roberto Benigni, che ha annunciato di appoggiare il referendum costituzionale sulla riforma del Senato, suscitando la reazione stizzita di Grillo: “Ho fatto fatica a criticarlo, provavo dispiacere mentre pronunciavo quelle parole. Lui ha un grande valore, è un grande costruttore di situazioni teatrali, ma mi ha stupito che un uomo così, che ha cominciato recitando in luoghi dove non c’era neanche la luce, nelle case del popolo, che aveva un disprezzo assoluto per la situazione regolata dal potere, di colpo ha smesso di essere una voce critica. Anche quando ha parlato della Bibbia, ha censurato le contraddizioni di Mosè.”.