Passaporto: quale è il più potente al mondo?
Passaporto: quale è il più potente al mondo?
Quale è il passaporto più “desiderabile”, vale a dire quello che crea minori grattacapi possibili nei trasferimenti internazionali? Diverse sono state le analisi e i relativi indici di “potenza” stilati negli ultimi anni. L’ultimo è il report annuale effettuato dalla Henley & Partnes, studio di consulenza legale internazionale.
La “fotografia” scattata dalla H&P è raccolta nel cosiddetto “Visa Restriction Index”, un rapporto stilato incrociando i dati dell’Associazione internazionale del trasporto aereo (IATA) su un campione di 218 Paesi.
Secondo il rapporto, a guidare la classifica dei passaporti più “potenti” è la Germania. Il documento rilasciato dalle autorità tedesche permette infatti di visitare ben 177 Stati senza dover possedere alcun visto aggiuntivo. Dietro ai teutonici si piazza la Svezia, a quota 176. L’Italia è sul terzo gradino del podio, appaiata a quota 175 insieme ad un quartetto composto da Finlandia, Francia, Spagna e Regno Unito. Subito dietro invece gli USA, a quota 174 insieme a Belgio, Olanda e Danimarca.
Da segnalare in particolar modo la perdita di appetibilità dei passaporti dei due maggiori Paesi anglofoni. Se il Regno Unito nel 2016 ha infatti perso la leadership – mantenuta nel triennio precedente – anche gli USA hanno perso 2 posizioni, scivolando in quarta piazza. Stabile al terzo posto invece l’Italia.
Quello svolto dalla Henley&Partners non è però l’unico report sulla “desiderabilità” dei passaporti. Nel 2015 è toccato infatti alla GoEuro, la cui analisi è però limitata ai passaporti di 50 Paesi e comprende una moltitudine di fattori tra cui la facilità con cui ottenere il passaporto, il prezzo, la validità ed il numero di ore lavorative necessarie per acquistarlo.
I dati combinati hanno assegnato la palma del vincitore al passaporto della Svezia, utilizzabile in 174 Paesi ed ottenibile ad appena 37 €, pari a circa un’ora di lavoro. A seguire i passaporti – decisamente più costosi – di Finlandia, Germania, Regno Unito e USA.
Solo 14° posto per l’Italia, con un documento valido in 172 ma molto costoso: 116 €, pari a ben 23 ore di lavoro. Tante ma mai quanto in Liberia, dove per ottenere il documento sono necessarie addirittura 238 ore di lavoro. Bassissimi i costi negli Emirati Arabi – appena 12 €, pari a 2 ore di lavoro, anni luce lontani dai 216 € richiesti in Turchia – mentre quello afghano è quello meno appetibile, essendo accettato in appena 28 Paesi.
Ad essere basato sulla desiderabilità è anche il “Passport Index” elaborato dalla società di consulenza Arton Capital. In questo caso ad avere l’indice più alto (147) sono gli USA ed il Regno Unito.
L’Italia è al terzo posto, affiancata dalla Svezia a 144 ma preceduta dal terzetto formato da Corea del Sud, Germania e Francia, appaiate a 145.