Governo Spagna: il fallimento di Sánchez (e le colpe di Podemos, secondo i sondaggi)
Governo Spagna: il fallimento di Sánchez (e le colpe di Podemos, secondo i sondaggi)
E’ andato tutto come previsto. Con 219 “no” e 130 “sì” la Spagna rimane in una situazione di stallo. Lo scorso venerdì il leader socialista Pedro Sánchez, infatti, non è riuscito a formare un nuovo governo. La sua fallita investitura, però, non è stata certo una sorpresa. Durante il primo tentativo – avvenuto il 2 marzo scorso – il leader del PSOE doveva raggiungere la maggioranza assoluta, maggioranza che chiaramente sapeva di non avere. La prima richiesta di fiducia al Parlamento poteva essere definita come un appuntamento istituzionale obbligato, un ultimo tentativo per convincere Podemos ad appoggiare un governo Sánchez. Ma così non è stato.
Durante il dibattito per giustificare le intenzioni di voto, Pablo Iglesias ha usato toni forti e di accusa contro il leader socialista che, dal canto suo, ha inasprito ulteriormente un clima già incandescente. Iglesias non vuole rinunciare all’idea di un governo di sinistra (PSOE + PODEMOS + IZQUIERDA UNIDA), con Sánchez presidente del governo e Iglesias vicepremier. Per ora, però, l’unica intesa certa è l’appoggio di Ciudadanos (C’s) a Sanchez. L’accordo siglato dal PSOE e Albert Rivera non piace a Iglesias, che da un lato invita a rompere questo patto così da poter appoggiare i socialisti, dall’altro insiste nel promuovere un referendum sull’indipendenza della Catalogna. Ma è proprio il referendum in Catalogna a marcare una linea invalicabile tra i due partiti, un muro sempre più alto che impedisce ogni forma di dialogo.
Governo Spagna: i sondaggi bocciano la strategia di Podemos e PP
Dopo il secondo tentativo fallito (e preannunciato), l’elettorato spagnolo vede sempre più vicine urne. Il re Felipe VI ha deciso di aspettare qualche giorno prima di decidere se tornare al voto o provare una terza volta. Un sondaggio di Metroscopia – realizzato per El País venerdì sera dopo la seconda investitura non andata a buon fine – evidenzia come l’80% degli elettori pensa che il tempo del leader del Partido Popolar (PP) si sia ormai concluso. Dal canto suo Mariano Rajoy non si dà per vinto e ha già iniziato a muoversi per le prossime elezioni. Rajoy è infatti convinto di poter conquistare gli elettori di Ciudadanos: di fatto – con il voto di Rivera a Sánchez – dare il voto a C’s significherebbe darlo ai socialisti.
Per gli elettori il mancato accordo sarebbe soprattutto colpa del PP (per il 35%) e di Podemos (per il 38%). Chi risulta maggiormente danneggiato è sicuramente il partito Iglesias che, con la sua mancata astensione, non ha permesso la formazione di un governo. La posizione del PSOE e di C’s si è invece rafforzata: gli elettori hanno percepito come positivo il tentativo di formare un governo (anche poco stabile), pur di uscire da una situazione di immobilismo che dura da più di due mesi. Sánchez vorrebbe una seconda chance, ma ad oggi il voto di giugno sembra l’unica soluzione possibile.