Sondaggi politici sugli attentati di Bruxelles, solo per il 15% la convivenza è possibile
Sondaggi politici sugli attentati di Bruxelles, italiani pessimisti sulla convivenza
La puntata di Ballarò è stata interamente dedicata agli attentati di oggi a Bruxelles, che ha provocato almeno 34 morti, con Salvini, Bonino e Varoufakis ospiti tra i tanti.
E così anche i sondaggi Euromedia vertono su questi argomenti, sulla paura e lo sgomento, sull’insicurezza che colpisce anche gli italiani e i modi per evitare simili atti anche nel nostro Paese
Sondaggi politici Euromedia, italiani pessimisti e insicuri
Per il 48,2% degli italiani la convivenza con etnie e religioni diverse è perlomeno a rischio, e considerando che per il 32,5% è addirittura fallita, solo 15% ritiene ancora che sia possibile, dopo tutte le rivelazioni sulla provenienza da un quartiere di Bruxelles in cui sono sempre vissuti degli attentatori di Parigi e probabilmente anche di oggi.
Il risultato di questo pessimismo è l’insicurezza e la paura, più dell’84% teme un attentato in Italia, circa il 16% in più di quanti, comunque ampia maggioranza, lo temeva prima degli attacchi a Bruxelles e in ogni caso più di quanti ne avevano paura dopo gli attentati di Parigi.
Quasi la metà degli intervistati pensa che cambierà le abitudini quotidiane dopo questi attentati, in ogni caso una minoranza rispetto a quanti dichiarano che lo faranno poco, il 17,1%, o per nulla, il 35,1%
Sondaggi politici, italiani spaccati sulla chiusura delle frontiere
C’è una spaccatura sul modo di reagire agli attacchi, in particolare sulla chiusura delle frontiere, già praticata da alcuni Paesi, tra chi pensa che sia utile per bloccare i terroristi e chi ritiene che comunque sia un gesto simbolico di reazione si raggiunge il 47,4%, ma sono di più quelli che pensano che sia inutile perchè come si è visto i terroristi sono già presenti e spesso sono nati, in Europa, o coloro che credono che non la si debba dare vinta a questi ultimi. Insieme sono il 49,2%.
Ma come i governi europei, di fatto anche l’opinione pubblica italiana appare irrimediabilmente divisa