La mappa delle differenze tra uomini e donne nell’aspettativa di vita nel mondo
La mappa delle differenze tra uomini e donne nell’aspettativa di vita nel mondo
Le donne vivono più degli uomini, si sa, è da sempre così. Ma siamo proprio sicuri che sia la realtà in tutto il mondo?
In Italia appare scontato che la donna viva fino a 85 anni circa e l’uomo si fermi a 80, ma non solo altrove l’età della morte giunge spesso molto prima, ma non è affatto detto che sia la donna a restare al mondo più a lungo, anzi.
Vediamo come è diverso il mondo su questo aspetto dalla mappa di Vividmaps
In Russia il massimo della differenza nell’aspettativa di vita tra uomini e donne
E’ la Russia, assieme a Ucraina e Bielorussia, il Paese in cui è più ampio il vantaggio nell’aspettativa di vit delle donne sugli uomini, circa 12 anni, 76 contro 64 anni.
Come si vede dalla legenda il sesso che vive di meno, trascorre al mondo meno dell’85% del tempo di quello che vive di più, in questo caso le donne.
Grossi svantaggi per gli uomini anche nei Paesi baltici, Kazakhstan e Mongolia. Cosa hanno in comune questi Paesi oltre aver vissuto il comunismo? L’alcol.
Nonostante progressi negli ultimi anni l’alcolismo maschile rimane un problema, che si ripercuote anche negli anni successivi al massimo dell’emergenza.
In Europa altri Paesi con un minore ma evidente divario a favore delle donne sono la Francia e Ungheria, Romania, Bulgaria, come Giappone e Coree del resto.
L’Italia fa parte di quella maggioranza di Stati, tra cui USA e Germania, per esempio, in cui le differenze sono minime.
Differenze che si ribaltano a favore degli uomini se guardiamo all’Asia e alcuni Paesi africani, ma curiosamente anche al Regno Unito.
Cina, India, Indonesia, Iran, Nigeria, Pakistan, tra i Paesi più popolosi al mondo, e tra quelli in cui le done vivono meno degli uomini. Perchè? Si va da casi estremi come l’infanticidio femminile in India e Cina, alle morti per parto in India e Africa, al minore accesso alle cure sanitarie rispetto agli uomini.
In ogni caso non si raggiungono le differenze estreme che si trovano a favore delle donne nei Paesi ex comunisti. Ed è probabilmente un bene