Renzi scarica Verdini: è davvero così?
Quanti voti porta Verdini? Pochi, pochissimi se si guardano i risultati del primo turno di queste amministrative. In quasi tutti i capoluoghi e comuni dove Pd e Ala sono andati al voto insieme, le liste collegate all’ex plenipotenziario berlusconiano hanno raccolto cifre irrisorie. Più prossime allo 0 che al 5%.
La cosa non poteva passare inosservata dalle parti di Palazzo Chigi. Il Corriere della Sera scrive che Renzi avrebbe già dato il ben servito a Verdini. E su di lui avrebbe scaricato le colpe del flop elettorale del Pd. Alleanza finita?
Verdini e Renzi l’alleanza continua, sotto traccia
Nient’affatto. Tra i corridoi di Palazzo Madama dove i voti del politico fiorentino valgono di più che nel Paese reale, si vocifera di un nuovo accordo tra il premier e Verdini. Lo racconta un senatore di Ala alla Stampa “Denis e Renzi si sono già rimessi d’accordo, hanno fatto il patto del Gattopardo: tutto cambi perché nulla cambi. Litigheranno in pubblico, ma la sostanza non cambierà. Al massimo ci terranno fuori dai Comitati per il Sì al referendum”.
Una tattica obbligata. In queste due settimane che precedono i ballottaggi, il capo del governo intende recuperare i voti persi a sinistra. E per farlo è pronto pure a rinnegare se stesso. L’operazione è già scattata lunedì quando in conferenza stampa Renzi ha bocciato senza remore il patto firmato con Ala: “laddove si è cercato di fare alleanze mi pare che non abbiano funzionato minimamente” e ha provato a ricucire con Berlusconi “conta ancora nel centrodestra”.
Un colpo al cerchio e uno alla botte per far contenti tutti. Anche perché la sinistra dem è tornata alla carica chiedendo la testa di Verdini considerato da Gotor un Attila moderno, “dove passa lui non rimane neppure l’erba”.
Il premier per ora prova scansare i colpi e promette il massimo impegno per i ballottaggi. Vuole ritornare a occuparsi del Pd e mettere le cose a posto. Il commissariamento del partito Napoli è già stato annunciato. Ma è solo un primo passo verso la rottamazione generale dei quadri dirigenti del partito nel Sud Italia. Il premier non teme la sinistra di Fassina perché dice “i voti dei delusi vanno al M5S”. E’ questa la maggior preoccupazione di Renzi in questo momento. Più di Verdini e dell’alleanza con Ala.
Che però continua sotto traccia.
Stando a quanto riporta il Corriere, l’ex presidente del Senato Pera “sta redigendo un manifesto dei valori liberal democratici “ da far firmare a personalità del mondo accademico che in passato “orbitavano nel berlusconismo”. A firmarlo insieme a Verdini ci sarebbe anche il segretario di Scelta Civica Zanetti. Se ciò avvenisse si tratterebbe di un primo passo di Ala nell’esecutivo. Una mossa politica che cementerebbe l’alleanza con Renzi al Senato. Con un occhio al referendum costituzionale di ottobre.