USA: ecco il sanguinoso bilancio 2016 dopo la strage di Orlando
USA: ecco il sanguinoso bilancio 2016 dopo la strage di Orlando
Sono 51 le persone uccise nella strage compiuta da Omar Mateen, 29-enne newyorkese di origine afghana che nella notte tra sabato e domenica ha aperto il fuoco in un locale gay ad Orlando, in Florida, provocando anche 53 feriti. Un bilancio che fa della sparatoria di Orlando la peggior strage compiuta con armi da fuoco (escludendo dunque attentati dinamitardi ed 11 settembre) della storia recente degli USA. Un dato che quindi pone ovviamente l’eccidio di gran lunga in cima anche alla lista di episodi sanguinosi avvenuti sul territorio statunitense in questa prima metà di 2016, secondo il bilancio stilato da Mass Shooting Tracker (MST), sito web che rappresenta una sorta di database di tutte le stragi compiute a mano armata negli USA.
Secondo MST, sono ben 176 le sparatorie avvenute in questa prima parte di 2016, praticamente più di una al giorno. Come numero di morti – ma anche di feriti – la strage di Orlando è l’episodio di gran lunga più sanguinoso di questo primo scorcio di anno solare. I 51 morti registrati nel “Pulse” – noto locale gay della città – sono pari al numero di vittime registrate durante tutto il mese di febbraio, il secondo più sanguinoso del 2016 dopo ovviamente giugno, che con l’eccidio di Orlando è salito a quota 72. Già 98 sono invece i feriti in questa prima parte di giugno, un numero che in proiezione potrebbe essere ben più grave dei 136 registrati ad aprile.
Strage di Orlando ma non solo: un’analisi di medio periodo
Con la strage di Orlando il numero di vittime 2016 sale a quota 285, con ben 649 feriti. In breve, una media di circa 1.7 morti e 4 feriti al giorno. O ancora: 1.6 morti e 3.7 feriti in media per ogni sparatoria avvenuta quest’anno in territorio statunitense. Dati ancor più allarmanti se proiettati in un’analisi pluriennale che – dal 1° gennaio 2013 ad oggi – registra addirittura 1211 sparatorie avvenute negli USA. Praticamente quasi una al giorno, un dato che conferma – e, se possibile, peggiora – una nostra precedente analisi effettuata dopo la strage in Oregon dell’ottobre scorso, che provocò la morte di 9 persone.
In sostanza, è in decisa crescita sia il numero di sparatorie che quello di vittime giornaliere, intese sia come morti che come feriti. Ed a confermare le dimensioni e la gravità della strage di Orlando è anche una mappa – realizzata da Cameron Bernhardt – che prende in esame le sparatorie avvenute negli USA dal 1982 ad oggi. (clicca sull’immagine per ingrandire; clicca invece qui per l’immagine interattiva)
Come già anticipato, dunque, quello di Orlando è l’eccidio di massa più grave della storia moderna degli USA, come sottolineato dal Washington Post, che mette la strage del Pulse dinanzi ad altri episodi sanguinosi come il massacro di Virginia Tech del 2007 (33 morti e 23 feriti) o quello di Luby, che nel 1991 provocò 24 morti e 20 feriti.