Sondaggi Brexit: uscita del Regno Unito? Una possibilità concreta
Sondaggi Brexit: uscita del Regno Unito? Una possibilità concreta
La campagna in vista del referendum del 23 giugno si è finora contraddistinta per i suoi toni aspri. L’argomento più caldo, dopo l’«economia», è stato quello dell’«immigrazione»: con l’approssimarsi dell’importante appuntamento, le forze politiche pro “leave” hanno calcato il piede sull’acceleratore, provando a far leva sugli indecisi con messaggi sempre più “superficiali”, sempre più “arrabbiati”. Detto questo, chi sostiene le regioni dell’uscita della Gran Bretagna dall’Ue non è direttamente responsabile dell’omicidio della deputata laburista Jo Cox. Tuttavia, è innegabile che l’atmosfera dalle parti di Londra si sia andata via via surriscaldando. Oggi, predominano indignazione e cordoglio. Quanto passerà prima che la situazione torni incandescente?
Sondaggi Brexit: uscita del Regno Unito? Una possibilità concreta
Intanto, i maggiori esperti di sondaggi britannici sono concordi nel sostenere che il fronte pro Brexit in questo momento è “marginalmente favorito”. La tendenza si è andata mostrando nel corso della settimana appena terminata. Raggiunto dal Financial Times, Il professore dell’University of Strathclyde John Curtice, tra i più accreditati analisti del paese, ha dichiarato che attualmente vi è una “seria possibilità” che la Gran Bretagna alla fine voti contro la permanenza nell’Ue.
Infatti, stando a un sondaggio Ipsos Mori, pubblicato ieri, il fronte del “Leave” si attesterebbe al 53% mentre si fermerebbe al 43% quello del “Remain”. Lo scorso mese la stessa rilevazione presentava le percentuali invertite. Un’altra rilevazione, quella di Survation, invece, attribuisce il 45% dei consensi alla Brexit – in aumento di 7 punti da fine maggio – mentre solo il 42% dei britannici sarebbe per rimanere nella Comunità Europea. Secondo ICM, uno dei primi istituti a dare il “Leave” in vantaggio, poco è cambiato negli ultimi 20 giorni circa: il fronte dei favorevoli all’uscita dall’Ue sarebbe sempre in vantaggio, con il 53%, mentre non andrebbero oltre il 47% i sostenitori del “Remain”.
Tuttavia, Curtice ammette che le rilevazioni potrebbero aver sovrastimato l’«appetito per il cambiamento» che solitamente emerge con l’avvicinarsi di questo genere di appuntamenti. Dunque, ed è inutile girarci intorno la morte di Jo Cox peserà, è lecito aspettarsi una battaglia ben più dura, all’ultimo voto quasi, una volta aperte le urne.