Raggi e il giallo degli incarichi alla Asl di Civitavecchia
Un’altra tegola si abbatte su Virginia Raggi, a due giorni dai ballottaggi a Roma. Secondo quanto riporta Marco Lillo sul Fatto Quotidiano, la candidata del M5S tra il 2012 e il 2014, avrebbe ottenuto due incarichi legali di recupero crediti per complessivi 13 mila euro. Ad oggi ne ha incassati 1.878.
Entrambi sono stati affidati dall’Asl Roma F di Civitavecchia per fare causa al dottor Giuseppe Crocchianti, deceduto a febbraio: il primo da 8mila è del luglio 2012; il secondo da 5 mila del luglio 2014, quando Raggi era già consigliera M5S.
Ma andiamo con ordine e riportiamo quanto scritto nell’articolo di Lillo: “Il secondo incarico è stato affidato nonostante ci fosse un regolamento che imponeva di scegliere professionisti iscritti all’albo creato dall’Asl nel novembre 2012: Raggi non ne faceva parte ma il direttore generale Giuseppe Quintavalle sostiene che conosceva il “delicato” caso in virtù del precedente incarico. Nel 2012 non c’era l’albo e i professionisti erano scelti sulla base di cinque requisiti, il primo dei quali era “l’esperienza o comprovata specializzazione”. Virginia Raggi, prescelta tra migliaia di avvocati, dichiarava 17.278 euro di reddito netto al fisco e non ha mai voluto spiegare al Fatto chi l’ha segnalata alla Asl ma, a prescindere da questo, farebbe bene a rimettere i due incarichi. L’azienda sanitaria non merita la difesa dell’avvocato, ma un attacco politico della ‘cittadina’ Raggi“.
Raggi si difende
La candidata del M5S si difende dagli attacchi del Pd: “Questa è l’ultima goccia di fango prima del ballottaggio. Continuano ad attaccarmi sul mio lavoro perché non hanno argomenti. Noi siamo più forti ed andiamo avanti. Mancano 48 ore e avremo finalmente la possibilità di voltare pagina”.
Nonostante la difesa della Raggi, il governatore del Lazio Nicola Zingaretti ha deciso di disporre un’indagine: “Io non ne sapevo nulla – ha esordito l’esponente Pd – Un presidente della Regione, come è ovvio, non interviene nelle singole decisioni gestionali che spettano agli apparati amministrativi. Ma di sicuro è mio dovere verificare che queste scelte avvengano nel pieno rispetto dei criteri di legittimità e opportunità. Ho appena chiesto alla Asl di Civitavecchia di relazionare sulle ragioni che hanno portato ad affidare l’incarico in questione, il suo oggetto e l’importo e, cosa più importante, i risultati raggiunti dalla Asl grazie al lavoro che avrebbe dovuto essere svolto”.
Il presidente del Pd, Matteo Orfini, non crede alle parole della Raggi. E su twitter attacca: “Segnalo che se quanto scritto dal Fatto è vero quella della Raggi non è una dimenticanza, è un reato”.
Segnalo che se quanto scritto dal Fatto è vero quella della Raggi non è una dimenticanza, è un reato.
— orfini (@orfini) 17 giugno 2016