Elezioni comunali, la sconfitta di Salvini e del blocco lepenista
C’è un altro Matteo ad essere uscito ridimensionato da questa tornata elettorale e di cognome fa Salvini. Il segretario della Lega aveva un obiettivo ben preciso prima del 5 giugno: ottenere il titolo di leader del centrodestra attraverso la legittimazione popolare. Come aveva fatto l’altro Matteo due anni fa alle Europee.
Salvini non ha avuto la stessa fortuna. Il divorzio da Berlusconi a Roma non ha pagato (Meloni si è fermata al primo turno) e a Milano il Carroccio è stato doppiato da una morente Forza Italia. I ballottaggi hanno confermato quanto uscito fuori al primo turno: il centrodestra vince solo quando si presenta unito.
E’ il caso di Trieste e di Pordenone, ma anche di Grosseto e Savona. A Bologna era difficile ribaltare il risultato mentre a Milano Parisi è andato vicino al colpaccio ma ha perso. Salvini fa spallucce: “Il modello Parisi va bene per Milano. E’ un esperimento milanese. Il risultato non avrà ricadute nazionali, nè in caso di vittoria nè in caso di sconfitta. Anche perchè a livello nazionale, con tutto il rispetto, con Passera o Alfano io ho poco a che fare. Un conto è gestire una città, un altro conto è cambiare il Paese”.
Salvini e la sconfitta del blocco lepenista
Il blocco lepenista, invece, non ha sfondato (unica eccezione degna di nota è stata Novara) anzi, ha deluso. A Latina, feudo di Fratelli d’Italia, la premiata ditta S&M ha incassato una sonora sconfitta con ben 50 punti di scarto. Noi con Salvini, al primo turno, ha preso la miseria di 2.700 voti. Segno che una Lega nazionale è ancora lontana dal nascere.
Ma l’esempio più fulgido della debacle salviniana sta tutto nel risultato choc di Varese dove il candidato del Pd Davide Galimberti ha vinto strappando la città alla Lega che dominava incontrastata da ormai 23 anni. “I risultati sono chiari – ha commentato Paolo Orrigoni, candidato sindaco del Carroccio – mi dispiace per tutte le persone che ci hanno creduto in questi mesi e per la mia coalizione. Resterò in consiglio comunale all’opposizione e spero di fare un buon lavoro comunque”.
Lo choc di Varese
La sconfitta nella roccaforte varesina avrà sicuramente delle ripercussioni all’interno del partito. Salvini lo sa e mastica amaro. Lo si capisce dal commento rilasciato su Facebook a scrutinio finito: “Grazie a chi è andato a votare. E chi non ha votato, poi non si lamenti se le cose non vanno”. I destinatari del messaggio potrebbero essere gli stessi grillini che non hanno ricambiato il favore del centrodestra che ha aiutato il M5S a prendersi Torino.
Salvini: “A Parma per un nuovo centrodestra”
Ora l’intenzione è quella di “guardare avanti“. Il leader della Lega dà appuntamento a tutti il 25 giugno a Parma. “Noi sabato come centrodestra che sarà ci ritroveremo a Parma con professori universitari per dare idee e un centrodestra in ordine sparso. Il centrodestra faccia il centrodestra guardando avanti non rimpiangendo il bel tempo che fu”.
Ma non è ancora tempo di parlare di leadership. “La leadership è l’ultima delle mie preoccupazioni. Noi sabato prossimo, a Parma, apriremo il cantiere. L’appuntamento si chiama proprio così: Cantiere. I politici ascolteranno e una dozzina di imprenditori ed economisti spiegheranno il centrodestra e l’Italia che hanno in mente. Da Ettore Gotti Tedeschi a Massimo Gandolfini fino a Stefano Cordero di Montezemolo”, dice Salvini. “Abbiamo invitato Forza Italia, Giorgia Meloni, Fitto”. La ricostruzione del centrodestra passa da qui.