Paola Massidda, l’«altra» sindaca a 5 stelle
Paola Massidda, l’«altra» sindaca a 5 stelle
Si è parlato moltissimo, come giusto, della vittoria di Virginia Raggi a Roma e dell’ancor più stupefacente risultato di Chiara Appendino, nuovo sindaco di Torino. Ma c’è anche Paola Massidda tra le sorprendenti donne a 5 stelle: la città sarda di Carbonia, “rossa” per eccellenza, l’ha eletta come nuovo primo cittadino al secondo turno. La Massidda con il 61,60% dei consensi, ben 9.219 preferenze, ha fatto fuori il sindaco uscente, “pezzo grosso” del centrosinistra regionale, Giuseppe Casti che non è andato oltre 38,40%.
Paola Massidda, l’«altra» sindaca a 5 stelle
Qualcuno l’ha soprannominata la “Raggi sarda”. Paola Massidda, 50 anni e due figli, laureata in giurisprudenza, lavora come funzionario alla Asl 7 del Sulcis, era partita in svantaggio lo scorso 5 giugno con 3688 voti, pari al 21,95%. Per un pollice davvero, alla fine, ha battuto Bruno Ugo Piano: l’ex Pci è arrivato terzo con il 20,96% (poco più di 3.500 preferenze). Casti, da parte sua, aveva superato di misura il 36%.
Al primo turno, oltre a quelli già nominati, erano in corsa anche la “civica” Daniela Garau (9,91%), Andrea Corda di Unidos (7,83%) e Francesco Cicilloni, ex Pd, che ha raccolto (3,17%). Come sembrava scontato alla vigilia, i loro elettori sono confluiti in massa verso la Massidda, così come quelli di Piano: in nessuna delle 31 sezioni al voto il sindaco uscente Casti è riuscito a battere la candidata pentastellata, perfino le roccaforti democratiche di Cortoghiana, Bacu Abis, Barbusi, Is Gannaus, hanno scelto la Massidda.
Un indizio in questo senso era stato fornito da Daniela Garau che, mentre la sede di Via Nuoro aveva appena cominciato a esultare, si è precipitata a stringere la mano del nuovo sindaco. La prova schiacciante è stato fornita però da Francesco Cicilloni, l’unico dei candidati a esporsi ufficialmente in favore della candidata grillina, giunto in Piazza Roma, dove si svolgeva la festa per la vittoria, ad augurare buona fortuna al primo cittadino appena eletto.
L’affermazione della Massidda ha del clamoroso: da 70 anni la città del carbone era in mano alla sinistra. Finita l’euforia, al sindaco toccherà la nomina del nuovo esecutivo (sceglierà sei assessori, anche meno pare intendere) compito difficile ma non quanto quello di rilanciare Carbonia e il Piano del Sulcis, la provincia più povera d’Italia.