Referendum Costituzionale, D’Alema si smarca: Voterò No
Articolo pubblicato da Daniele Errera il 24/06/2016
Che queste elezioni comunali fossero un test per la tenuta del premier, Matteo Renzi non lo sapeva. Pensava che il vero test, la prova del nove, fosse il referendum costituzionale di ottobre. Ora, invece, gli scarsi risultati del Partito Democratico fanno crescere – anche in seno a Sant’Andrea delle Fratte – l’opposizione a Renzi e quindi il ‘no’ al referendum d’autunno.
In principio vi è sempre l’opposizione interna. Il Pd è un partito plurale, composto da un composito gruppo di persone che, addirittura, fino a qualche anno fa se le dava di santa ragione. La pluralità dell’organizzazione permette di avere anche posizioni differenti, senza che queste siano azzittite: sostanzialmente non esiste il cosiddetto ‘centralismo democratico’. Ed è grazie a questo principio di libertà che nel Pd si sentono quotidianamente più voci. Dopo le Comunali si sono moltiplicate quelle anti Renzi. E se qualcuno volesse dare una spallata al Governo presieduto dall’ex sindaco di Firenze, quale migliore occasione sarebbe votare ‘no’ al referendum di ottobre, sponsorizzato da Matteo Renzi in persona (“mi gioco tutto, serve solo vincere. Ma se perdo, lascio”).
Referendum Costituzionale, D’Alema: “Voterò no”
In casa Pd si registra immediatamente una voce fuori dal coro, tutt’altro che sconosciuta, quella di Massimo D’Alema. Intervistato dal Corriere della Sera, l’ex premier ha dichiarato la sua contrarietà alle modifiche costituzionali targate Renzi-Boschi: “voterò no. Non sono molto diverse da quelle per cui votai no, nel 2006, alla riforma di Berlusconi. Che per certi aspetti era fatta meglio. Anche quella prevedeva il superamento del bicameralismo perfetto e la riduzione dei parlamentari. Ma riduceva anche i deputati. E stabiliva l’elezione diretta dei senatori; non faceva del Senato un dopolavoro. Sarebbe stato meglio abolirlo”.
L’ex premier chiede a Renzi di fare un passo indietro e rinunciare alla segreteria. “Serve una figura che si occupi del Pd a tempo pieno. E serva una direzione collegiale. Le attuali direzioni Pd sono momenti di propaganda”. E infine ha lanciato un avvertimento: “Renzi non è limitato a rottamare un gruppo di dirigenti; sta rottamando alcuni milioni di elettori”.
Referendum Costituzionale, No in vantaggio secondo Euromedia
Esternamente al Pd, Euromedia Research di Alessandra Ghisleri avrebbe sondato l’area di Forza Italia: nel giro di una sola settimana i ‘no’ al referendum sarebbero cresciuti sensibilmente, mettendo in minoranza i ‘si’: 54% a 46%. Dei dati ne parla il capogruppo forzista, Renato Brunetta: “siamo arrivati al 54% di cittadini che si dichiarano contrari alla ‘schiforma’ Renzi-Boschi, e sono certo che dopo la storica sconfitta del Partito Democratico a queste elezioni amministrative, la peggiore degli ultimi vent’anni, i valori a favore del ‘no’ si rafforzeranno ulteriormente”. L’ex Ministro del Governo Berlusconi conclude: “gli italiani hanno capito l’imbroglio Renzi, l’equivoco di un presidente del Consiglio mai eletto che ha come unica ragione sociale del suo agire l’occupazione militare del potere. E contro questo rischio di deriva autoritaria stanno dicendo e diranno ‘no’ alla sua riforma per mandarlo a casa e ripristinare la democrazia nel nostro Paese”.
Daniele Errera