Italicum: la mozione SI rimandata a settembre
Italicum: la calendarizzazione della mozione SI rimandata a settembre
Domani entrerà in vigore l’Italicum, la legge n. 52/2015 per l’elezione della Camera dei Deputati approvata definitivamente il 4 maggio 2015. Martedì, durante la seduta n. 643 della Camera, Sinistra Italiana presenta una mozione di indirizzo a oggetto Italicum. Si è così ufficialmente riacceso il dibattito su una riforma che ha trovato un elevato numero di oppositori, sia fuori che dentro al Parlamento.
Italicum: la mozione SI rimandata a settembre
La mozione, la 1-01314, impegna non il Governo, come avviene di solito, ma la Camera stessa ed i suoi organi «ad esaminare e deliberare in tempi rapidissimi in merito a una riforma della legge 6 maggio 2015, n. 52, al fine di eliminare dalla nuova disciplina elettorale tutti gli evidenti profili di incostituzionalità illustrati in premessa, e che con ogni probabilità ad avviso dei firmatari del presente atto porteranno ad una nuova pronuncia di illegittimità costituzionale da parte della Consulta».
Sinistra Italiana parla di evidenti profili di incostituzionalità sulla scia della sent. 1/2014 della Corte Costituzionale, la sentenza che ha portato al tramonto del Porcellum (l. 270/2005). Il primo riguarda il premio di maggioranza. Nonostante l’Italicum abbia introdotto una soglia di attribuzione per il premio in seggi, pari al 40% dei voti al primo turno in capo ad un’unica lista, i firmatari della mozione, riferendosi all’eventuale secondo turno di ballottaggio, parlano di «evidente indebolimento della legittimazione democratica del vincitore, peraltro, poiché l’elettore non esercita, di fatto, un diritto di voto pieno, così come sancito dall’articolo 48 della Costituzione, ma una semplice opzione vincolata alle due liste più votate al primo turno; l’eccesso di sproporzionalità tra voti e seggi, censurato in riferimento il Porcellum, ben può ripetersi con riguardo all’Italicum».
Italicum: la mozione SI rimandata a settembre
In merito al secondo aspetto di incostituzionalità della l. 270/2005, relativo alle liste bloccate e lunghe da essa previste, ad avviso di Sinistra Italiana la legge 52 del 2015 ricalca i vizi del Porcellum poiché, nonostante siano ammesse le preferenze, «si prevedono tuttavia capolista bloccati, ove il voto di preferenza è relegato ad un ruolo subordinato rispetto ai capolista, riguardando esclusivamente la lista che conseguirà il premio».
Con decreto del Presidente della Corte Costituzionale, è stata fissata per il 4 ottobre 2016 l’udienza pubblica per la discussione del ricorso sulle questioni di legittimità costituzionale inerenti l’Italicum. Questo il motivo principale della mozione, ovvero impegnare la Camera a modificare la legge elettorale in alcuni punti giudicati incostituzionali dai firmatari prima dell’intervento della Consulta.
La mozione menzionata, che ha riacceso immediatamente il dibattito sulla legge elettorale nell’opinione pubblica anche in vista del referendum sulla riforma costituzionale di ottobre, non è stata calendarizzata. «Contrariamente a quanto riportato da alcuni organi di informazione – si legge in una nota dell’ufficio stampa del ministro Boschi – , si precisa che la conferenza dei capigruppo della Camera non ha calendarizzato la mozione presentata da Sinistra Italiana in merito all’Italicum … La capigruppo oggi (29 giugno) ha semplicemente approvato il calendario di luglio, mentre si è limitata, come da regolamento, a indicare i provvedimenti per il programma dei lavori alla ripresa di settembre. L’inserimento della mozione in Aula per settembre – si spiega – dovrà dunque essere oggetto di una prossima capigruppo, per la predisposizione del calendario di quel mese».
Il ministro Boschi si premura subito di precisare che «ad oggi, dunque, nulla è stato deciso. Inoltre si sottolinea che, nello specifico, a essere eventualmente discusso in Aula sarebbe un atto di indirizzo al Governo per quanto di sua competenza (la mozione appunto) e non l’Italicum o proposte di sue modifiche». Mentre Renzi minimizza su Facebook definendo l’atto di indirizzo di Sinistra italiana uno dei tanti da discutere in Parlamento, le forze politiche, dalla sinistra del Pd a Forza Italia, hanno approfittato dell’iniziativa degli ex vendoliani per rilanciare sulle modifiche da apportare all’Italicum, come per esempio l’attribuzione del premio di maggioranza ad un’unica lista invece che ad una coalizione.
Camilla Ferrandi